"Nonostante gli impegni verbali e formali assunti in più sedi da diversi responsabili istituzionali delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, il Ministero dei beni e delle attività culturali continua di fatto a rifiutare un concreto confronto di merito sulle reali cause della crisi del Settore, non attivando Tavoli specifici e Tavoli interministeriali così come da tempo sollecitati pure dalle Parti sociali. Tali confronti, già previsti anche da atti parlamentari e provvedimenti legislativi, si rendono sempre più necessari e indispensabili per una proficua riforma di Sistema che possa garantire i livelli di eccellenza culturale che i nostri Teatri di produzione lirico\coreutica rappresentano in Italia e nel mondo". Inizia così la lettera che le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Fials Cisal, hanno invato al ministro della Cultura Franceschini, al presidente del Senato Grasso, alla presidente della Camera Boldrini e alle commissioni parlamentari.

Nella lunga missiva i sindacati indicano in particolare "la urgente necessità di interventi mirati e finalizzati a rimuovere le condizioni e situazioni ostative che nei fatti continuano ad impedire la tutela del patrimonio della produzione culturale italiana ma favoriscono invece interessi altri".

Dunque, nella lettera si chiede al ministro e alle Commissioni "la conferma dell'interesse e dell'investimento pubblico a salvaguardia del Sistema di produzione musicale\coreutico nazionale, stabilendo pure chiare regole di responsabilità gestionale. Si sollecita altresì l'attivazione di tavoli specifici, includenti tutte le Parti sociali, anche di natura interministeriale, che affrontino con competenza e serietà le concrete problematiche evidenziate".