“Tutto da verificare l'impatto delle scelte assunte sulle sofferenze bancarie per rilanciare il settore. La priorità resta sempre il rilancio degli investimenti produttivi”. Ad affermarlo è il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, in merito alle scelte assunte ieri dal Consiglio dei ministri con il varo del nuovo 'decreto banche'. Per il dirigente sindacale, infatti, “rilanciare gli investimenti per crescere di più dovrebbe essere per il governo la priorità assoluta.

Per questo il decreto di ieri, oltre che da leggere attentamente, se da una parte supera le indecisioni e i ritardi di questi mesi sul tema delle sofferenze bancarie, dall'altra conferma un'incertezza e un giudizio sospeso sull'efficacia concreta circa le misure concordate con l'Unione europea. Misure che - prosegue Megale - verranno giudicate proprio sulla base della possibilità di cessione concreta dei crediti deteriorati (non a retail), liberando così risorse per gli investimenti produttivi”.

Anche per quanto riguarda le banche di credito cooperativo, osserva il leader della Fisac Cgil, “dalla grande autoriforma indicata dallo stesso premier, si evidenziano soluzioni di compromesso che di sicuro rendono meno grande e più leggera la concentrazione in un unico gruppo bancario. In ogni caso il governo dovrebbe saper ascoltare unitariamente tutti i sindacati del credito, così come è tempo che nelle Bcc si chiuda il contratto nazionale senza più indugi e ritardi. Mentre il governo parla di riforma del credito né sulle popolari né sulle quattro banche e né tantomeno su questo decreto, il governo non ha mai ascoltato il sindacato: è tempo di cambiare e ascoltare i lavoratori”, conclude Megale.