“Quattro femminicidi in poche ore. Dal lungo silenzio del Governo e dalla scarsa attuazione di norme e misure concrete è facile intuire che il drammatico fenomeno del femminicidio non è nell'agenda, e sicuramente non è tra le priorità, di questo esecutivo. La violenza non è un fatto privato, ma una strage sociale che tocca tutti, non solo le donne”. Così la responsabile delle politiche di genere della Cgil nazionale Loredana Taddei.

Secondo la dirigente sindacale, contro la violenza sulle donne “non servono nuovi interventi legislativi e la repressione da sola non basta. Bisogna sostenere la parità di genere e applicare pienamente le leggi esistenti a partire dalla Convenzione di Istanbul, incentrata su un percorso di prevenzione che parte dalla piena attuazione del piano antiviolenza varato nel 2013”. “Oltre all'attivazione di tutti gli strumenti di prevenzione e al potenziamento dei centri antiviolenza - prosegue Taddei - c'è bisogno di un cambio di mentalità che non può essere modificato con le leggi”.

“L'Italia ha un grave problema culturale e la scuola può essere fondamentale sia per superare un modello culturale maschilista che non concepisce la libertà delle donne, sia per educare i giovani al rifiuto della violenza nei rapporti affettivi e al rispetto della differenza di genere. Per fermare questa strage, perchè diventi una priorità, che cosa dobbiamo ancora aspettare?". Conclude Taddei.