I lavoratori di Ericsson hanno scioperato in tutta Italia. Alla base della mobilitazione unitaria, a livello nazionale e per l’intera giornata lavorativa, l'imminente invio da parte dell'azienda delle lettere di licenziamento nel quadro di un piano complessivo che preverde 385 esuberi nel nostro paese. “Nonostante le rassicurazioni della scorsa settimana da parte del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti circa un intervento definito pubblicamente 'robusto' sull’azienda, il governo, di fatto, ha voltato le spalle ai lavoratori Ericsson”. A dirlo in una nota unitaria sono i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil.

La protesta dei lavoratori dello scorso 9 settembre

Al tavolo romano di ieri, prosegue il comunicato, “i lavoratori hanno appreso con sconcerto la notizia che il sottosegretario De Vincenti non aveva in alcun modo contattato e coinvolto il ministero del Lavoro per agire sul gruppo. Non si comprende se, sino a oggi, il governo abbia sottovalutato il problema o se faccia parte della sua politica industriale dare carta bianca alle multinazionali”. A Genova, dove i posti in bilico sono 147, i dipendenti Ericsson si sono dati appuntamento alle ore 9 davanti alla Prefettura, presidio durante il quale hanno chiesto di essere ricevuti dal prefetto. Altro sit-in di protesta nella sede romana di via Anagnina, nel parcheggio della sede aziendale nei pressi del Grande raccordo anulare, dalle 8 alle 14.

A Napoli si è svolto un sit-in di una trentina di dipendenti fuori alla Prefettura. "A Napoli la multinazionale ha annunciato 32 esuberi su 103 dipendenti – ha detto Tommaso Scotto, della Cgil – ed è al momento la percentuale più alta in Italia per uno stabilimento che avrebbe bisogno di rilancio. Le nostre proposte sono state tutte  bocciate, mentre per l'anno prossimo già sono stati annunciati 53  esuberi che sono destinati ad aumentare". All’iniziativa di protesta hanno portato il loro saluto il presidente della Regione Vincenzo De Luca, che ha ribadito l’impegno della sua giunta, già espresso in trattativa dall’assessore Palmeri, le segreterie Slc Cgil provinciale e regionale e l’assessore al Lavoro del Comune di Napoli Enrico Panini.