“Una forte tracciatura etica dei percorsi produttivi, della finanza, delle regole del mercato e del lavoro, la salda convinzione della centralità della persona, sempre, come chiave per garantire la giustizia del mercato, non solo in senso commutativo, come regola del dare-avere, ma anche distributivo e sociale, ancora i diritti umani come barriera invalicabile”. Così la segretaria generale della Filtea Cgil, scrive a proposito dell’enciclica “Caritas in veritate”, presentata ieri in occasione della vigilia del G8 dal papa Benedetto XVI.

“Una lettura – prosegue la dirigente
del sindacato dei tessili – non solo di grande interesse morale e spirituale, ma che evidenzia una visione moderna dei fenomeni sociali, economici e geopolitici che caratterizzano la società globale, una visione in cui il credo valoriale riesce ad essere ispiratore e non freno, come spesso capita al punto di vista politico, a una visione non ideologica del mondo attuale, capace di individuarne nodi critici e punti da cui ripartire”.

Prosegue Fedeli nella sua analisi
: “La necessità di legare la fiducia alla speranza ma anche al realismo e la convinzione che sia il momento di dovere ‘riprogettare il nostro cammino’ generano la prospettiva di uno sviluppo etico rispettoso della persona, innanzitutto, e poi dell’ambiente, con una spinta verso una completa e diffusa assunzione di responsabilità, dalle imprese alle funzioni di governo agli stessi sindacati”.

“L’idea di governare la globalizzazione – commenta ancora la segretaria della Filtea – quella stessa idea che ha guidato il pensiero e la pratica del sindacato tessile e del sistema moda, è centrale per ritrovare giustizia, e richiede, secondo il punto di vista sussidiario che propone l’enciclica, sistemi di responsabilità articolati su più piani, con regole diffuse e condivise”.

Così conclude la lettera: “Un’enciclica
che pone la Chiesa come autorità morale alta, pronta a essere guida nei momenti di crisi, unificatrice di un mondo frammentato. È evidente che il significato religioso e morale dell’enciclica, l’ispirazione che la sostiene, può essere o meno condiviso, ma essa offre spunti di riflessione che superano quella ispirazione e rafforzano quella prospettiva di 'uno sviluppo veramente umano' su cui, ciascuno forte delle proprie convinzioni morali e valoriali, sarà utile che tutti i soggetti sociali e istituzionali convergano”.