Il copione era prevedibile: Mitt Romney all'attacco, Barack Obama in difesa. Ma meno lo era il risultato che a detta di tutti gli osservatori ha visto prevalere il pretendente repubblicano a scapito del presidente democratico. Naturalmente si tratta solo del primo faccia a faccia televisivo per i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti d'America, le elezioni sono ancora lontane.

Al centro dello scontro televisivo a tutto campo la difficile situazione economica del paese e della classe media americana, il problema della riduzione del deficit e dei conti pubblici su cui gravano le spese per le politiche sociali e soprattutto l'Obamacare, la riforma sanitaria licenziata da Obama nel suo primo mandato.

Lo schema, come detto, è abbastanza chiaro: Romney attacca e Obama si difende. “Abbiamo 24 milioni di persone senza lavoro o che hanno addirittura smesso di cercarlo – incalza il repubblicano - una crescita economica quest'anno inferiore all'anno scorso e l'anno scorso ancora più debole di quello precedente. Non credo che lo status quo vada bene agli americani che oggi stanno lottando”.

Obama si difende tuttavia bene ricordando i problemi ereditati dall'amministrazione Bush e i risultati comunque conseguiti, nonostante la crisi economica globale. “Quando sono arrivato nello Studio Ovale - evidenzia - ho trovato mille miliardi di deficit e tutti sappiamo da dove venivano: due guerre pagate con carta di credito, due tagli fiscali e un sacco di programmi di spesa senza coperture e poi una massiccia crisi economica”. “Dovevamo prendere misure d'emergenza per non ricadere in una Grande Depressione e, nonostante tutto, l'abbiamo fatto”, ricorda Obama.

Il confronto continua sul piano della ricetta per riaccendere la locomotiva americana. Un capitolo che ha fatto da perno a tutta la campagna elettorale, sul quale i due candidati alla Casa Bianca sono agli antipodi: la cura di stampo reaganiano - tagli fiscali, privatizzazioni e decentramento agli stati - propugnata da Romney, contro la ricetta di Obama per un ruolo attivo del governo federale capace di correggere le distorsioni del mercato. "Il tuo approccio è quello già sperimentato nel 2001 e nel 2003”, ribadisce Obama criticando il piano da 5mila miliardi di tagli fiscali per le classi più abbienti proposto dall'avversario e ricordando come tagli simili, varati dall'amministrazione di George Bush, abbiano portato alla “crescita dell'occupazione più bassa degli ultimi 50 anni, ai deficit dopo anni di surplus e, infine, alla peggiore crisi finanziaria dall'epoca della Grande Depressione”.

Alla fine del dibattito, due terzi delle persone che lo hanno seguito ritiene che il candidato repubblicano abbia vinto il confronto. Stando al sondaggio realizzato dall'istituto ORC International per conto della Cnn, alla domanda chi abbia vinto il dibattito, il 67% delle persone ha indicato Romney, contro il 25% di Obama.