Oggi, lunedì 8 ottobre, alle ore 15,30, presso la Cgil nazionale, Corso d'Italia, 25, Sala Giuseppe Di Vittorio, sarà presentato il libro di Antonio Pizzinato, scritto in collaborazione con Saverio Paffumi, dal titolo VIAGGIO AL CENTRO DEL LAVORO.

Intervengono
Giorgio Benvenuto
Susanna Camusso
Franco Marini
Antonio Pizzinato
Bruno Ugolini

Coordina Saverio Paffumi

Il messaggio che Antonio Pizzinato, nell’occasione del suo ottantesimo compleanno, vuole trasmettere raccontando la sua storia e delineando la sua idea di futuro, è che se il sindacato non riconquista il «centro» del lavoro e se il lavoro non riconquista il «centro» della società, l’Italia e l’Europa non riusciranno più a progredire. Ma per costruire una nuova stagione di parità di diritti, di tutela e dignità, bisogna recuperare e riorganizzare la partecipazione dei lavoratori all’attività e alla vita del sindacato. Altrimenti non c’è futuro, né per l’Italia, né per l’Europa. Quella narrata nel libro “Viaggio al centro del lavoro” è la storia dell’operaio della Borletti, diventato segretario generale della Cgil - seguendo le orme di un altro «proletario-cafone» come lui, Giuseppe Di Vittorio. Ma è anche la storia di un’ambiziosa scommessa, quella di voler rifondare il sindacato, di fronte a un mondo del lavoro così frammentato, diversificato e in permanente mutamento.


Antonio Pizzinato, in collaborazione con Saverio Paffumi
VIAGGIO AL CENTRO DEL LAVORO
Presentazione di Susanna Camusso/ Prefazione di Giovanni Bianchi/ Con un testo conclusivo di Bruno Ugolini
Collana Saggi, Pagine 350, Prezzo 16,00


“Viaggio al centro del lavoro” è un saggio un po’ fuori dagli schemi, essendo ricco di riferimenti biografici, sempre finalizzati, però, a trarre riflessioni utili per l’oggi e per il domani. Nell’anno del suo ottantesimo compleanno (8 ottobre 2012) Antonio Pizzinato, succeduto nel ruolo di segretario generale della Cgil a Luciano Lama, non ha voluto raccontare la sua vita, ha voluto «dire delle cose» attraverso l’esperienza che ha vissuto, dagli anni della Resistenza all’assunzione alla Borletti, alle prime lotte in Fiom, a Sesto San Giovanni, e poi via via – affrontando gli anni del terrorismo – fino al vertice della Cgil e alla remissione del mandato. Al centro del suo impegno, in quella fase, ci sono la ricostruzione dell’unità dopo lo scioglimento della Federazione Cgil, Cisl, Uil e un’idea di rifondazione della Cgil stessa e del movimento sindacale. Un grande cambiamento che non si è ancora del tutto compiuto come lui l’aveva immaginato e iniziato a costruire.
Smessi i panni del sindacalista, nella sua agenda di parlamentare e sottosegretario entrano la sicurezza sul lavoro, i diritti degli immigrati e dei disabili, la messa al bando dell’amianto un killer silenzioso non ancora sconfitto. L’ultimo capitolo è dedicato all’attualità e al futuro: dalla vicenda Fiat alla questione del peso, sul terreno della rappresentanza, del più grande sindacato metalmeccanico d’Italia, che rischia di restare escluso da ogni forma di governo dei processi reali per evidente volontà del vertice aziendale del Lingotto… fino alle scelte contingenti del governo Monti, sulle quali Pizzinato esercita la sua critica puntuale: perché quel futuro non sia un drammatico, insensato ritorno al passato.