Il comitato direttivo della Fillea Cgil nazionale, riunito a Roma il 15 giugno, esprime "la massima condanna per l’attacco alla legge 199/2016 sull’intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro (caporalato), condotto in più di un'occasione dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Questa legge è frutto di una lunga battaglia intrapresa da Flai e Fillea e finalmente, dal novembre 2016, con la modifica dell’articolo 603-bis del Codice penale, anche le imprese sono punibili per lo sfruttamento e l’intermediazione illecita di manodopera".

"La legge 199 non complica e non intralcia l’economia fatta di molte imprese sane e oneste del Paese, semplificare la legge non è sinonimo di meno corruzione, come va sostenendo, chi attacca e chi sta tentando di demolire un impianto normativo che, finalmente, punta a stroncare alla base il fenomeno dello sfruttamento di lavoratori e lavoratrici non solo in agricoltura ed edilizia, ma in tutti i settori del mondo del lavoro. Non permetteremo a nessuno di intaccare una conquista del sindacato così importante", si legge ancora nel comunicato sindacale.

Perciò, la Fillea proporrà a Filca e Feneal "di mettere in campo azioni di mobilitazione, e insieme alle categorie dell’agricoltura e le confederazioni, di difesa della legge da ogni tentativo da parte delle associazioni datoriali e/o del governo d'indebolirla o cancellarla".