“La Cgil chiede che vengano rigettati e stralciati dal disegno di legge sulla concorrenza gli articoli 19, 20 e 21, che prevedono le cessazioni del Mercato Tutelato per i clienti domestici e le PMI ”. E' quanto dichiara Antonio Filippi, responsabile delle politiche energetiche della Cgil Nazionale, al termine dell'audizione che si è tenuta quest'oggi presso la X Commissione Attività produttive della Camera dei deputati.

Secondo il dirigente sindacale “la volontà del governo di sopprimere l'Acquirente Unico è una decisione ingiusta e unilaterale, sia sotto il profilo sociale che economico” perché, spiega “penalizzerebbe la fascia più debole oggi nel mercato tutelato, lasciandole prive di protezione davanti alla supremazia della speculazione e del profitto”.

“L'uscita dal mercato tutelato deve essere una scelta volontaria degli utenti, dettata dalla convenienza. Ad oggi - prosegue Filippi - le famiglie passate al mercato libero hanno avuto contratti più onerosi rispetto al mercato tutelato, per una maggiore spesa tra elettricità e gas di circa 121 euro annui. Il passaggio obbligatorio delle utenze domestiche che il governo vuole imporre - conclude il responsabile delle politiche energetiche della Cgil - è un affare di oltre 20 milioni di utenze, che vengono portate sul vassoio alla società di vendita del mercato libero”.