I marchi della Sannini, storica azienda del cotto sita nel Comune di Impruneta e posta in liquidazione dai primi di novembre 2017, pochi giorni fa sono stati acquistati all'asta dalla ditta Manetti Gusmano e figli allocata nel Comune di Greve in Chianti.

“È certamente una buona notizia che auspicavamo – dichiara Alessandro Lippi della Fillea Firenze, che ha seguito la vicenda fin dall'inizio –: si tratta di un marchio che certifica un'eccellenza locale che rimane nel territorio e in mano a un’altra eccellenza”, ossia quella rappresentata dalla Manetti Gusmano e figli, che opera nel settore del cotto dal 1926. “Al momento, siamo soddisfatti – aggiunge il dirigente sindacale –, non solo perché con la vendita si possono rispettare gran parte degli accordi trovati con il liquidatore della Sannini srl, in relazione agli stipendi arretrati dei lavoratori, ma anche perché, dopo anni di difficoltà, chiusure aziendali e ammortizzatori sociali, si riparla del cotto in termini d'investimenti e progetti per il futuro. E chi lo fa è un imprenditore illuminato come Marco Manetti, titolare dell'azienda omonima, e che ricordiamo essere l'unico imprenditore del settore che non ha mai fatto né cassa integrazione né tantomeno ha licenziato lavoratori, pur in presenza di u'innegabile crisi del settore”.

Quindi, la Manetti entrerà anche nel comparto delle pareti ventilate, e per fare questo dovrà continuare a investire sia in termini di tecnologia e innovazione sia in occupazione stabile e duratura, e su questo troverà sempre le rappresentanze sindacali disponibili e sensibili a discutere; e anche con le istituzioni, che pur sono state vicine e attive nella vicenda, con lo scopo di trovare le soluzioni più opportune. Infatti, dopo il drammatico licenziamento di 38 lavoratori per la messa in liquidazione della storica azienda Sannini srl, che esisteva dal 1910, “abbiamo posto immediatamente – osserva ancora Lippi – il problema di come ricollocare i lavoratori, alcuni già riassunti dalla Manetti Gusmano e figli, e di come proseguire in tale direzione di rilancio occupazionale e del territorio, anche oltre il marchio, ossia nella gestione e riqualificazione dell'area dove operava la Sannini srl”.

"Pertanto, proseguiranno gli incontri istituzionali di monitoraggio della vicenda Sannini srl, con un po’ di ottimismo in più, ma senza abbassare la guardia sul settore e sulla vicenda specifica, ancora lontana dall'essere completamente risolta, partendo proprio dal necessario recupero occupazionale. Il cotto imprunetino, come quello grevigiano, è vivo e chiede solo di essere valorizzato con investimenti che non guardano solo all'utile o al necessario, ma anche alla bellezza, testimoniata dalla cupola del Brunelleschi, fatta con il cotto che rappresenta Firenze nel mondo. E, non a caso, le tegole per il restauro della cupola stessa sono fornite proprio dalla ditta Manetti Gusmano e figli", conclude il sindacalista.