“Dal 1994, di fatto, nei porti non esiste conflitto con le parti sociali”. A ricordarlo, è il segretario nazionale della Filt Cgil, Nino Cortorillo in merito alla proclamazione unitaria con Fit Cisl e Uiltrasporti dello sciopero nazionale di tutti i lavoratori dei porti del 6 marzo, spiegando che “oggi alla luce della bozza del ddl concorrenza del ministero dello Sviluppo economico e della annunciata riforma del ministero della Infrastrutture e dei rasporti sembra si voglia importare nel settore la precarietà, i modelli fallimentari dei cambi di appalto e la deregolamentazione dei rapporti di lavoro.

"La prospettiva – sostiene ancora il dirigente sindacale – che il porto divenga un Far West dove, a discapito della qualità e della sicurezza del lavoro, possano operare imprese senza competenza ed esperienza, ci vede come organizzazioni sindacali fermamente contrari ed è alla base delle ragioni dello sciopero, proclamato nei porti italiani dopo oltre vent’anni”.