I divari territoriali e la scarsità delle risorse pubbliche a disposizione per ricerca e innovazione, la precarietà del lavoro e la mancanza di personale. E, ovviamente, un contratto nazionale che dopo nove anni ancora fa fatica a decollare. Sono tanti i temi dell’Assemblea nazionale della Flc Cgil sull’Università, che si tiene oggi (martedì 23 gennaio) e mercoledì 24 a Cosenza, presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria “Arcavacata”. L’assemblea arriva a poco più di due anni di distanza dall’iniziativa che si tenne a Roma, presso l’Università di Roma Tre, nell’ottobre 2015.

La prima giornata (inizio alle ore 14) è dedicata ai temi di “Università, cittadinanza, sviluppo”. Partecipano docenti, rettori, studenti, rappresentanti delle istituzioni, ricercatori ed esperti. Per la parte sindacale sono presenti Francesco Sinopoli (segretario generale Flc Cgil nazionale), Mimmo Denaro (segretario generale Flc Calabria), Umberto Calabrone (segretario generale Cgil Cosenza) e Paolo Fanti (segretario generale Flc Basilicata). La seconda giornata (inizio alle ore 9), è dedicata a “Il lavoro nell’università”. Gli esponenti sindacali che intervengono sono Angelo Sposato (segretario generale Cgil Calabria) e Pino Di Lullo (segretario nazionale Flc). Conclude i lavori (intervento previsto per le ore 13) il segretario generale della Cgil nazionale Susanna Camusso.

Tanti i temi, si diceva, e su tutti quello del rinnovo contrattuale per il comparto “istruzione e ricerca”, le cui trattative sono attualmente in corso (il primo vertice risale 9 novembre 2017). L’ultimo incontro, avvenuto mercoledì 17 gennaio e dedicato al tema delle relazioni sindacali, ha fatto registrare “qualche passo in avanti – hanno commentato i sindacati – ma il testo non è ancora soddisfacente”. Differenze ancora permangono su diversi aspetti, come quelli della mobilità e del trasferimento del personale, della contrattazione integrativa e dell’organizzazione del lavoro.

Per quanto riguarda la trattativa per la sezione specifica delle università, l’ultimo summit risale all’8 gennaio scorso. In quel vertice la Flc Cgil ha rivendicato “come la specificità del sistema universitario, che gode di autonomia e di forme di autogoverno, richieda soluzioni specifiche non mutuabili direttamente da altri settori del pubblico impiego, Ha anche rimarcato che “le modifiche intervenute in questi dieci anni sull’organizzazione del lavoro non possano essere trascurate, ma necessitino invece di risposte concrete dopo il blocco quasi decennale della contrattazione nazionale”.

Per la parte economica, la Flc ha sottolineato che l’aumento degli 85 euro (contenuto nell’Accordo del 30 novembre 2016 tra parti sociali e governo) debba essere “garantito a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori sulla parte fissa della retribuzione”. La Flc ha poi rilevato l’esigenza di “valorizzare e riconoscere l’esperienza professionale maturata con l’anzianità di servizio e di rendere esigibili le progressioni economiche orizzontali e verticali”. Sulla contrattazione integrativa, infine, per il sindacato Cgil è necessario “liberarla dagli attuali vincoli, anche in riferimento alla recente legge di bilancio che interviene sulla determinazione del fondo per il salario accessorio”.