Sulla riforma del modello contrattuale la Confindustria sta confermando "una posizione oltranzista, a questo punto isolata". Lo afferma il segretario confederale Cgil, Franco Martini, intervenuto stamattina ai microfoni di Italia parla, la rubrica quotidiana di RadioArticolo1 (ascolta il podcast integrale).

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Il documento di Cgil, Cisl e Uil

“I segnali non appaiono incoraggianti - rileva l’esponente Cgil –, il cambio al vertice di Confindustria ha modificato lo scenario. Il neopresidente di viale dell’Astronomia non ha speso una parola in direzione di un’apertura con le confederazioni sul tema centrale del sistema di relazioni e del modello contrattuale, in particolare sulla proposta avanzata unitariamente dai sindacati. Anzi, alcune recenti nomine vengono interpretate proprio in direzione del consolidamento di una linea del non dialogo: insomma, prevalgono i falchi, e perciò siamo preoccupati”. 

Martini quindi prosegue: “Un dato positivo è che, di fronte alla posizione oltranzista, e direi a questo punto isolata, di Confindustria, tutte le altre organizzazioni - penso in particolare ai piccoli imprenditori di Confapi e a tutte le sigle dell’artigianato - si stanno confrontando con noi. Ovunque le trattative sono ben avviate, e in qualche caso - vedi Confprofessioni - stiamo già arrivando alle prime sintesi conclusive. Nello stesso tempo, stiamo per iniziare il negoziato con Confcommercio e con il mondo della cooperazione, con i quali apriremo il dialogo su cinque tavoli entro fine mese. In sintesi, questo è il quadro dei rapporti con le associazioni datoriali”, ha aggiunto il sindacalista. 

Poi il punto sui rinnovi contrattuali: “Per quanto riguarda i contratti, restano al palo rinnovi importanti, dal turismo alla grande distribuzione, mentre qualcosa si muove sul fronte del metalmeccanici – osserva il dirigente sindacale –, ma siamo ancora ai tavoli tecnici, prima di arrivare al nodo finora insolvibile del salario. Anche qui, la strada permane sostanzialmente complicata come qualche mese fa, perché le controparti, Federmeccanica in testa, non hanno modificato la loro posizione né introdotto sostanziali novità. Altrettanto critico resta tutto il mondo del terziario, dove proprio oggi è iniziata una ‘due giorni’ negoziale, che coinvolgerà il comparto della cooperazione - altro contratto da chiudere -. Sul turismo, le associazioni datoriali di categoria tendono a non replicare a quel tavolo l'accordo siglato più di un anno fa con Confcommercio, determinando un differenziale che non può essere accettato da noi, per quanto quel settore sia stato colpito direttamente dalla crisi dei consumi”.

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