Al seminario Filctem sulla contrattazione ha preso la parola Stefania Crogi, segretario generale della Flai. "Abbiamo bisogno di parlare di contrattazione, soprattutto adesso. Se in questa fase avesse ragione Confindustria, ed è un peccato oggi che non ci sia, propro in un momento in cui ci approcciamo ai rinnovi contrattuali e in una fase in cui il Governo ha messo in campo il Jobs act. Una fase difficile per il sindacato, in cui le aziende si vedono realizzato per intero il documento Confindustria: dall'articolo 18 al demansionamento, alla videosorveglianza, e sono riuscite ad ottenere tutto. Le aziende oggi hanno la facoltà di licenziare liberamente, c'è un attacco frontale al ccnl, c'è lo sgravio Irap: di fronte a tutto questo, il sindacato deve decidere di scendere in campo anche con la contrattazione, oltrechè con azioni di lotta: noi abbiamo la necessità di continuare a molbitarci, ma la nostra azione principale il nostro Dna, è quella di contrattare, preparando le piattaforme e sferrando su quel terreno la nostra battaglia".

"Nell'agroalimentare, dove rispetto a una dinamica della produttività, c'è anche una dinamica delle piattaforme, con i redditi da lavoro tutti in discesa. Come agiamo, se non attraverso la contrattazione di primo e secondo livello? In quest'ultima, nella nostra categoria, seppure in manirae marginale, abbiamo avuto una splendida contrattazione dal punto di vista salariale, equivalente a più di una mensilità l'anno. Rispetto a un trend che ci dice che usciremo dallo stallo della deflazione e avremo una ripresa dell'export, che, presumibilmente ci porterà a una ripresa economica del Paese, noi la partita del contratto nazionale la dobbiamo giocare per difendere i diritti e i salari dei lavoratori, oltrechè il nostro ruolo, contro un governo che ha deciso di passare oltre i corpi intermedi", ha proseguito la dirigente sindacale.

"Cosa mettere allora nelle piattaforme, di fronte al Jobs act? si è chiesta ancora Crogi. "A parte il contratto a tutele ccrescenti, noi abbiamo a che fare con la questione voucher, dove in agricoltura il perimetro è rimasto inalterato a studenti e pensionati. Ma nell'industria con quel buono lavoro tu paghi i lavoratori e bypassi tutto il resto e la singola prestazione non avrà alcuna valenza previdenziale e contributiva, perchè il voucher non dà diritto a nulla. Nella contrattazione si può pensare si può pensare a come arginare tale strumento? Io penso di sì. No e voi abbiamo una storia che può mettere dei paletti anche al demansionamento e alla videosorveglianza magari attraverso le Rsu? E per tutto ciò che riguarda li appalti, si può invece pensare a un 'ombrello' di diritti comuni per tutti i lavoratori che lavorano in un sito produttivo, attarverso la contrattazione inclusiva, o la clausola sociale, che nei cambi d'appalto è stata violentata con il Jobs act", ha evidenziato ancora Crogi.

In un momento di deflazione come questo – ha aggiunto la leader Flai –, è difficile parlare di indicatori macroeconomici. Condivido la proposta Uil, ma non credo sia questa la fase per disegnare un nuovo modello contrattuale, anche perchè i tempi per i rinnovi sono molto ristretti. Ma la proposta Uil può servire per trovare un filo rosso da dipanare tra le varie piattfaorme delle diverse categorie e creare una volontà di intenti al fine di presentare piattaforme unitarie. C'è un punto, però, che non mi convince: la proposta sul salario, penso che vada erogata a livello nazionale sui minimi salariali e non demandata alla contrattazione di secondo livello".