Il giudice del lavoro, Chiara Coppetta Calzavara, con decreto del 2 agosto, ha accolto il ricorso sulla vertenza del contratto decentrato promossa dalle sigle sindacali (Cisl esclusa) condannando per attività antisindacale l’amministrazione del Comune di Venezia, guidata dal sindaco Luigi Brugnaro. Lo annunciano i sindacati, in una nota congiunta.

"Come Cgil, Cobas, Csa, Diccap, Uil e Rsu - scrivono le organizzazioni - non possiamo che essere estremamente soddisfatti per la sentenza del giudice che conferma tutto quello che abbiamo sostenuto in questi mesi e che il sindaco, come purtroppo fa spesso, non aveva voluto ascoltare. La sentenza sconfessa la linea seguita del sindaco Brugnaro e dall’assessore al Personale Romor, giudicata dalla stessa giudice incomprensibile, che ha portato alla sottoscrizione del decentrato con la sola Cisl escludendo senza ritegno Rsu e altre sigle dal tavolo di confronto".

Il contratto decentrato viene quindi annullato. "La sentenza - inoltre - è anche la conferma che il Comune avrebbe fatto bene a rispettare l'esito del referendum tra i lavoratori che aveva sonoramente bocciato il contratto ma ancora una volta, tanto non è lui a pagare, Brugnaro ha preferito il contenzioso giudiziario dimostrando il totale disprezzo per la democrazia e i lavoratori del Comune".

Da parte sua, anche la dirigenza del Comune "che tanto ha assecondato la scelta della rottura farebbe bene a ricordarsi che sono dipendenti pubblici e che la loro lealtà la devono al buon andamento delle pubbliche amministrazioni e non alle forze politiche che governano pro tempore il Comune".

I sindacati dunque concludono: "Ora, come si legge nel provvedimento del Giudice che annulla l’accordo siglato con la sola Cisl, il Comune di Venezia deve riaprire le trattative. Noi siamo pronti. Speriamo che con la sentenza di oggi Brugnaro abbia imparato la lezione e la smetta con atteggiamenti arroganti che fanno male ai cittadini e ai lavoratori".