"Lo stato di avanzamento del Piano operativo regionale evidenzia una certa lentezza delle azioni e previsioni di spesa, cui occorrerebbe far fronte con un intervento tempestivo della Regione". A dirlo è il segretario della Cgil Sardegna Michele Carrus, facendo il punto sul Por Fesr 2014-2020. Per il sindacato è “urgente individuare e rimuovere gli ostacoli che rallentano il ritmo di impegno e spesa dei fondi". A frenare sono le procedure amministrative complesse e l'eccessiva frammentazione delle competenze "sia nel sistema Regione, assessorati, enti, agenzie, sia nelle amministrazioni locali, alle quali spesso mancano strumenti tecnici e risorse umane capaci di dare tempestivamente risposte operative alle opportunità che il quadro di programmazione offre". È emblematico, continua il segretario, che “molte risorse assegnate ad alcuni soggetti regionali come Enas, Area e Abbanoa per la realizzazione di opere essenziali per i propri servizi, non siano ancora state impegnate né si preveda l'avvio a breve dei relativi bandi".

Il segretario generale della Cgil sarda sottolinea anche “la debolezza del sistema imprenditoriale, testimoniata dalla scarsa progettualità espressa anche in presenza di risorse assegnate a progetti di filiera e sviluppo locale, anche in aree che hanno espresso forte rivendicazione di fondi e che, di fronte alle difficoltà, finiscono per manifestare una propensione per generici benefici fiscali a pioggia".

La soluzione, conclude il segretario Cgil, passa attraverso una regia unica regionale "che sia in grado di coordinare le diverse competenze e semplificare le procedure, anche con l'obiettivo della riduzione del numero delle stazioni appaltanti. Insieme a questo sarebbe opportuno che la Regione costituisse un gruppo di lavoro per garantire il supporto tecnico necessario alle amministrazioni locali, sulle quali incombono attività che richiedono competenze professionali e snellezza amministrativa, in particolare per la progettazione esecutiva e i relativi bandi".