Il 20 maggio, all’hotel Holiday Inn di Marghera, alla presenza di 150 delegati dell’industria e della cooperazione alimentare, è stata approvata la piattaforma per il rinnovo dei contratti nazionali dell’industria e della cooperazione alimentare.
Flai, Fai e Uila del Veneto, congiuntamente ai sindacati di categoria del Friuli Venezia Giulia, hanno discusso e approvato un ordine del giorno per un maggior controllo dei contratti di lavoro somministrato. “L’attivo unitario di Friuli e Veneto - recita il testo - chiede alla delegazione trattante di cercare sul tavolo del rinnovo del ccnl soluzioni negoziali, che riguardino anche le modalità di utilizzo dei contratti di somministrazione a tempo determinato o indeterminato. Le attuali norme del lavoro, infatti, rendono tali applicazioni contrattuali ampiamente usufruibili dalle aziende, e rischiano di vanificare gli accordi di gestione delle stabilizzazioni e delle 'vasche comunicanti' esistenti e futuri, lasciando i lavoratori nella precarietà”.

Inoltre, sono stati approvati cinque emendamenti su importanti parti normative affrontate dalla piattaforma quali: allargamento della malattia, utilizzo dei permessi retribuiti, riconoscimento della indennità per temperature e umidità anche quando non sono concomitanti, utilizzo orario dei Rol (riduzioni di orario).

L’attivo interregionale è stato concluso dal segretario generale della Uila, Stefano Mantegazza, che ha ribadito l’importanza del rinnovo di questo contratto, il primo del settore industriale che viene presentato a Federalimentare, l’associazione datoriale che raggruppa 16 settori merceologici e aderisce a Confindustria.

“Nella piattaforma – spiegano i segretari regionali della Flai del Veneto e del Friuli, Renzo Pellizzon e Fabrizio Morocutti – ci sono importanti richieste che tendono a contrastare le norme previste dalla riforma del lavoro, il Jobs act, e norme che possono integrare economicamente le riduzioni di tutela previste dalla riforma degli ammortizzatori sociali che il governo ha modificato. Sulla parte economica, viene ribadita la richiesta di un aumento basato sul Def (documento economico e finanziario) presentato dal Governo, e che stabilisce, sulla base del contributo economico previsto dalla Bce di 60 miliardi al mese, un aumento di 7,3% d'inflazione, pari a 150 euro riparametrate nei quattro anni di durata contrattuale”.

La giornata sindacale si è chiusa con la nomina delle delegazioni che parteciperanno all’attivo nazionale (Cervia, 25-26 maggio), dove verranno varate definitivamente le piattaforme contrattuali dell’industria e della cooperazione alimentare.