"C'è l'idea che nelle prossime 24 ore la direzione di un partito deciderà tutto, ma noi siamo convinti che non è una battaglia dai tempi brevi". Possibilità di successo? "Credo che ne abbiamo, perché credo che il Paese ne abbia bisogno". Così ieri (28 settembre) il leader Cgil, Susanna Camusso, rispondendo alle domande di Lucia Annunziata durante la trasmissione In 1/2 ora. Secondo la Cgil, se il governo ora dice che è possibile mantenere l'obbligo di reintegro per i licenziamenti discriminatori, non è in realtà una apertura (perché è “una tutela che già c'è ed è inamovibile, e costituzionale") né non ha senso parlare di abolizione dell'articolo 18 perché oggi tutela solo pochi.

A parte il fatto - aggiunge - che i pochi di cui si parla sono sempre oltre sette milioni di persone. E poi è come se uno dicesse: 'siccome gli omicidi sono diminuiti aboliamo il reato di omicidio'. È anche fuorviante - a suo giudizio - dire che il premier Renzi non dialoga né con i sindacati, né con gli industriali: "Questo non è vero perché mentre con i sindacati si alza un muro, il governo dalla Confindustria riceve documenti e ne recepisce i suggerimenti".

"Il cambiamento - ha aggiunto - può avere versi molto diversi. Il paese ha uno straordinario bisogno di creare lavoro e di avere un lavoro migliore. Se il governo non pensa a questo, siamo in conflitto". L'esecutivo "è il nostro interlocutore per definizione, ma le intese si trovano se c'è volontà di discutere e cambiare. Se uno invece pensa ai decreti...", ha aggiunto a proposito della proposta rilanciata dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano, di procedere rapidamente sul lavoro con lo strumento della decretazione.

Quindi il chiarimento, una volta per tutte, sul contratto a tutele crescenti: “Siamo disponibili a discutere, ma devono sparire tutte le altre forme di precariato. Dovrà diventare l'unica forma di assunzione e non l'ennesima. Se diventa l'unica via per il lavoro, allora se ne può discutere - sottolinea - ma il testo della delega non dice che spariranno tutte le altre forme contrattuali”.