Uno storico congresso di tre giorni della Federazione dei Sindacati della Birmania (FTUB), al confine Tailandia – Birmania, si è concluso oggi con l’adozione del nuovo statuto dell’organizzazione e la rielezione di U Hla Oo come presidente e Maung Maung come segretario generale. Ne dà notizia il sito web dell'Ituc con una nota tradotta da Leopoldo Tartaglia.

La FTUB, fondata nel 1991
, è stata in prima linea nella lotta per la democrazia e i diritti umani fin dalla sua fondazione. Lo statuto conferma lo status della FTUB come un’organizzazione sindacale democratica e indipendente, impegnata ad affermare il rispetto dei diritti dei lavoratori, in particolare gli standard dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, per tutti i lavoratori birmani.

I delegati al congresso hanno espresso i loro ringraziamenti
al movimento sindacale internazionale per la forte solidarietà dimostrata dai sindacati di molte parti del mondo ai colleghi birmani, e hanno auspicato che questa cooperazione si rafforzi ulteriormente. Il congresso ha fatto appello al boicottaggio delle cosiddette “elezioni” promosse dai militari nel 2010, che mirano a costruire una certa credibilità al regime senza che questo abbia minimamente rinunciato al potere assoluto che attualmente detiene.

Il congresso ha anche auspicato di poter portare avanti la lotta contro l’uso sistematico del lavoro forzato
da parte dei militari, con l’evidenza che il regime ha usato il lavoro forzato nei progetti di ricostruzione seguenti al devastante ciclone Nargis del maggio 2008.

“La FTUB esce forte da questo congresso - ha detto Jaap Wienen, vice segretario generale, che ha rappresentatola ITUC-CSI al congresso - La Federazione ha chiaramente un fortissimo sostegno dentro il paese, nonostante le continue minacce e brutalità del regime verso chiunque sia sospettato di sostenere il sindacalismo indipendente. La ITUC-CSI  e i suoi alleati internazionali continueranno a rafforzare il loro sostegno alla FTUB nella lotta per la democrazia, la giustizia e i diritti dei lavoratori”.