"La scelta di Arcese di azzerare di fatto le attività di trasporto merci su gomma in Italia è miope. Come Cgil del Trentino siamo del tutto contrari a questa decisione e crediamo si debba aprire immediatamente un tavolo di confronto con l'azienda per verificare, dati alla mano, la praticabilità di un percorso condiviso che porti al rilancio della storica azienda di trasporti in Trentino e in Italia". Così in una nota Paolo Burli, segretario generale della Cgil del Trentino.

"Le iniziative di sciopero proclamate dai lavoratori di Arcese - prosegue la nota - trovano il nostro pieno sostegno. Prima di certificare l'esistenza di ben 120 esuberi su 170 dipendenti e la necessità della chiusura dei piazzali di Rovereto, Rivalta e Corbetta, bisogna infatti premere sull'azienda perché metta in campo ogni possibile soluzione per ridurre l'impatto sociale di una eventuale ristrutturazione e per dare un futuro alle attività di trasporto merci in Italia, offrendo garanzie occupazionali ai dipendenti di Arcese".

A suo giudizio, "la mobilitazione dei lavoratori ha come obiettivo proprio quello di premere sull'azienda affinché si apra un confronto sindacale serio in cui tutte le opzioni siano verificate dati alla mano e si adottino congiuntamente le migliori soluzioni per garantire competitività all'azienda, nel rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori e nell'obiettivo di garantire i livelli occupazionali".

A questo proposito, conclude Burli, "riteniamo positiva la disponibilità della giunta provinciale di Trento di mettersi a disposizione per facilitare un confronto che abbiamo come sbocco il rilancio di Arcese. Confidiamo quindi che l'assessore provinciale al lavoro, Alessandro Olivi, anche in quest'occasione sappia esercitare le giuste pressioni sull'azienda affinché si possa scongiurare la dismissione in toto delle attività di trasporto merci di Arcese in Italia".