La "non chiarezza delle strategie aziendali" per l'Ast viene evidenziata dalla Fiom-Cgil di Terni, in una nota in cui manifesta preoccupazione per il futuro del sito siderurgico ternano. Da qui la sollecitazione ad "un'azione unitaria come comunità umbra" per chiedere alla Thyssen-Krupp "le garanzie necessarie che devono essere contenute nel piano industriale con l'obiettivo di far svolgere al sito di Terni un ruolo di primaria importanza nel panorama delle produzioni degli acciai speciali".

"Continuiamo a pensare che in questa fase è necessario svolgere un’azione unitaria come comunità umbra per rivendicare con forza, alla multinazionale tedesca, le garanzie necessarie che devono essere contenute nel piano industriale con l’obiettivo di far svolgere al sito di Terni un ruolo di primaria importanza nel panorama delle produzioni degli acciai speciali", scrive la Fiom. 

In particolare, le tute blu della Cgil evidenziano "troppe incoerenze aziendali", che "da una parte ci spingono a dire che non tutti hanno la consapevolezza della delicatezza del momento e dall’altra ci costringono ad evidenziare atteggiamenti, non condivisibili di alcuni soggetti, che ritengono più importanti gli aspetti personali ed individuali che le sorti complessive e generali del sito ternano".

Unitarietà del sito e ruolo strategico ed autonomo delle società controllate; investimenti per potenziare le produzioni e migliorare la qualità di processo, di prodotto, del lavoro e dell’ambiente; politiche commerciali e volumi di produzione sufficienti (almeno 1.3 milioni di tonnellate di fuso, dice la Fiom); verticalizzazioni delle produzioni: questi secondo il sindacato sono gli elementi essenziali per la difesa e il rilancio delle acciaierie ternane. 

"Per queste ragioni - conclude la nota della Fiom - non condividiamo gli atteggiamenti aziendali che in modo estemporaneo continuano a chiedere alle organizzazioni sindacali ulteriori sacrifici ai lavoratori, di Ast e dell’indotto, prefigurando un assetto complessivo del sito siderurgico indebolito e depotenziato rispetto alle sue capacità produttive".