“Dopo Lodi, anche nella provincia di Bergamo si registra un atto discriminatorio nei confronti di alcuni alunni e delle loro famiglie. Questa volta non si tratta di discriminazione sulla base del paese d’origine, bensì contro i ‘non residenti’ nel territorio comunale. A venire colpite sono 12 famiglie, tutte italiane”. Lo afferma la Cgil locale, denunciando il fatto che il Comune di Cenate Sotto “ha deciso di escludere dalla mensa e dai servizi comunali, quali trasporto, servizio extrascolastico ed entrata anticipata della scuola primaria, gli alunni delle famiglie non residenti”. Questa mattina una diffida legale firmata anche da Tobia Sertori, segretario generale della Flc Cgil della Lombardia, è stata inviata al Comune. Il sindacato scuola Cgil appoggia, così, l’azione di diffida sostenuta dalle famiglie e dal tavolo interassociativo “Saltamuri”.

“Quando si iniziano a negare i diritti, poi tutti possono subirne le conseguenze. A volte si viene esclusi per il fatto di essere stranieri, questa volta per il fatto di risiedere oltre i confini comunali”, ha commentato oggi Elena Bernardini, segretario generale della Flc di Bergamo: “La legge stabilisce che le famiglie possono scegliere di inviare i propri figli anche in una scuola di un comune diverso da quello di residenza, ad esempio per la più adeguata offerta formativa o per l’esistenza del tempo pieno. Tra l’altro, poi, non tutti i comuni hanno una scuola. Il tempo mensa è considerato tempo educativo: spetta agli enti locali coordinarsi affinché questo diritto si possa godere. Per questo lo Stato deve stabilire quali sono i diritti irrinunciabili per tutti, indipendentemente dalle situazioni singole e particolari. Perché i diritti non garantiti per qualcuno possono, alla fine, non essere garantiti nemmeno per tutti gli altri”.

“È un provvedimento amministrativo palesemente illegittimo di disparità di trattamento assolutamente lesivo degli interessi dei minori e delle loro famiglie”. Così Tobia Sertori, segretario generale Flc Lombardia, firmatario della diffida inviata questa mattina. “La giunta del Comune di Cenate Sotto dimentica che le attività come la mensa sono attività didattiche nel percorso dell’offerta formativa della scuola e che non è possibile escludere parte degli alunni da questa attività scolastica. Sempre più avvengono episodi e prese di posizione di amministrazioni comunali e regionali che vanno contro la Carta costituzionale. Ora, anche i diritti dei bambini e delle bambine sono messi in discussione. Nel Comune di Cenate Sotto si arriva non solo a dire ‘prima gli italiani’, ma addirittura ‘prima le bambine e i bambini del nostro Comune’”.