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“Dobbiamo decidere in che paese vogliamo stare e se applicare il diritto e la legge italiana o quello araba”. E’ quanto ha dichiarato intervenendo a Radio Anch’io sulla trattativa Alitalia-Etihad, il segretario nazionale della Filt Cgil Nino Cortorillo, sottolineando che “vogliamo affrontare la crisi della compagnia e siamo favorevoli all’ingresso nel capitale di Etihad ma non siamo disponibili ad accettare che il tutto peso ricada sui lavoratori”.
“Sin dall’inizio - spiega il dirigente nazionale delle Filt - abbiamo chiesto di avviare un percorso che tenesse i lavoratori legati all’impresa attraverso la cassa integrazione. Questo anche in ragione del fatto che Etihad ha intenzione di ricostruire la vecchia Alitalia e assegnare alla nuova un mercato che non sarà più quello fallimentare di concorrenza alle low cost ma puntando ad una maggiore qualità ed a voli intercontinentali di lungo raggio che sono oggi più redditizi”.
Secondo Cortorillo dunque “il problema di Alitalia oggi non sono gli alti costi ma i bassissimi ricavi. Per la gestione degli esuberi - ha detto infine il segretario nazionale della Filt - se si vuole applicare ad Alitalia un misto di normativa italiana finché conviene e principi che non appartengono dell’ordinamento del nostro paese alla Cgil non va bene”.