Ancora tutto fermo in Aferpi di Piombino. Aria pesante quella che si respira in azienda: le persistenti difficoltà economiche, punto principale dell'ultimo incontro al ministero dello Sviluppo, non sembrano affatto risolte. Tutti i tentativi di ottenere credito non hanno ancora dato risultati e la richiesta al governo di un aiuto con le banche, formulata dall'amministratore delegato Fausto Azzi nell’ultimo incontro al Mise, nonostante le rassicurazioni sembra caduta nel vuoto.

La crisi di liquidità si è fatta stringente: il presidente Issad Rebrab, alle prese con la sempre più evidente ostilità del governo algerino nei suoi confronti e le conseguenti difficoltà a disporre dei propri fondi in patria, ha deciso di avvalersi di un consulente finanziario francese, già presentato al management piombinese, che avrà il compito di trovare credito fuori dai canali italiani, su cui continua a lavorare Azzi.

Nel frattempo la carenza di liquidità ha portato a nuove fermate dei treni di laminazione – impedendo il ritorno alla sperata “continuità produttiva” – che mettono seriamente a rischio l’ipotesi dei contratti di solidarietà per gli oltre duemila lavoratori ex Lucchini dopo il prossimo 6 novembre quando, secondo gli accordi, tutti rientreranno in Aferpi. Per la ripartenza dei reparti non è stata ancora stabilita una data, ma si parla almeno della metà di luglio.

L'azienda attende l’ingresso di liquidità in cassa col pagamento di ordini precedenti, visto che le banche continuano a non anticipare i crediti e, al momento, il presidente Issad Rebrab non è intervenuto portando il denaro fresco che serve a dare continuità all’attività dello stabilimento. Dall'azienda assicurano che i progetti per il forno elettrico e il nuovo treno rotaie vanno avanti, ma i sindacati vogliono vederci chiaro e chiedono a Palazzo Chigi un incontro urgente.

Ieri (8 giugno) Azzi ha mostrato ai segretari di Fim Fiom e Uilm un dettagliato cronoprogramma delle azioni previste da qui al 2018, a dimostrazione della serietà del progetto, aggiungendo che con Sms Demag tutto sta procedendo secondo le previsioni e che non ci sono rallentamenti o perdite di tempo.

Un incontro al Mise di fatto era già programmato per fine giugno-inizio luglio, ma la richiesta di Fim, Fiom e Uilm è che – visto che è il governo il garante di tutta l’operazione – sia convocata al più presto un incontro urgente tra i segretari nazionali, le stesso Rebrab e Matteo Renzi, in modo da fare chiarezza una volta per tutte sull'intero progetto.