La mattina del 14 luglio 1948, il segretario generale del Pci Palmiro Togliatti viene ferito dai colpi di pistola sparati dal giovane studente siciliano Antonio Pallante. Il Paese è percorso da una scossa elettrica: operai e contadini scendono in piazza, parte lo sciopero generale, prima spontaneo e poi ufficiale. Giuseppe Di Vittorio, membro della delegazione che ha partecipato alla XXXI Conferenza del Bureau International du Travail di San Francisco (California), rientra a Roma la mattina stessa dell’attentato. 

Il comitato esecutivo della Confederazione si riunisce soltanto nel pomeriggio del 14 e con la presenza del segretario generale sanziona lo sciopero già in atto, senza fissarne per il momento il termine. “Di fronte a una situazione così grave che minaccia di riaprire nel nostro Paese prospettive di sangue e di insopportabile oppressione – si legge nel Manifesto della Cgil agli italiani per lo sciopero generale – la Cgil vi invita a lottare uniti attorno alla vostra organizzazione, solo strumento unitario che possa difendere il nostro popolo dagli attentati contro la libertà e contro la democrazia. Tutti i lavoratori parteciperanno allo sciopero: il comitato esecutivo della Confederazione generale italiana del lavoro, che siede in permanenza, impartirà nella giornata di domani ulteriori disposizioni. I lavoratori italiani sapranno difendere vittoriosamente la democrazia, la libertà, la Repubblica!”.

“Tutti i lavoratori di tutte le categorie – sanciscono le istruzioni per lo sciopero diramate dalla Confederazione – entreranno in sciopero alla mezzanotte di oggi mercoledì 14 luglio. Alle ore 6 cesserà completamente il servizio ferroviario. I lavoratori addetti alla panificazione, al rifornimento ed alla distribuzione del latte, ai servizi ospedalieri e telefonici, sono esentati dallo sciopero. I negozi di generi alimentari rimarranno aperti fino a Mezzogiorno. Gli elettrici sciopereranno dalle 8 alle 20, con sospensione per tutti gli utenti. I salariati addetti al bestiame eseguiranno un solo governo nella giornata ed attenderanno alla normale mungitura del bestiame. Mezzadri, coloni e coltivatori diretti eseguiranno i soli lavori di stalla. La Cgil invita tutte le Camere confederali del lavoro a pubblicare nella giornata di domani il giornale locale sindacale o un bollettino di sciopero”.

L’ordine di cessazione dello sciopero sarà comunicato nella notte del 15 luglio e approvato all’unanimità (Canini e Parri si astengono sull’ultimo capoverso, assenti i membri democristiani): “Il comitato esecutivo della Cgil rileva con soddisfazione l’imponente ed unanime adesione, in tutta Italia, allo sciopero generale contro il vile attentato compiuto da un sicario sulla persona dell’on. Palmiro Togliatti. L’attentato costituisce un attacco delle forze reazionarie contro le masse popolari che hanno arditamente lottato per abbattere il fascismo e conquistare le libertà democratiche e l’indipendenza nazionale. Il comitato esecutivo rivolge un reverente saluto a tutte le vittime di questa lotta, provocata dall’atmosfera di divisione e di odio creata nel Paese dal risveglio delle forze reazionarie. Lo sciopero generale – attuato spontaneamente e con ammirevole slancio da tutti i lavoratori italiani non appena conosciuta la notizia dell’infame attentato, e sanzionato dalla Cgil – costituisce una conferma manifesta della decisa volontà delle masse lavoratrici e democratiche di opporsi risolutamente all’offensiva della reazione”.

Prendendo atto di questa “indomabile volontà delle masse popolari ed auspicando che l’on. Palmiro Togliatti possa riprendere ben presto il suo posto di combattente antifascista”, il comitato esecutivo della Cgil decide “la cessazione dello sciopero generale per le ore 12 di venerdì 16 corrente. Il comitato esecutivo rileva che la pronta e vigorosa risposta delle masse ai crimini della reazione ha posto davanti al Paese il problema di mutare radicalmente una politica che rappresenta un incoraggiamento alle forze padronali e reazionarie e che ha reso possibile il delitto deprecato da tutto il popolo italiano e da tutto il mondo civile”.

Ai lavoratori milanesi che vogliono continuare la lotta, la segreteria confederale invia il seguente messaggio: “Lavoratori milanesi! La Cgil vi esprime la sua simpatia e la sua ammirazione per lo slancio unanime col quale voi avete scioperato, per manifestare il vostro sdegno contro il vile attentato compiuto a tradimento sulla persona dell’indomito combattente della libertà Palmiro Togliatti e contro la politica liberticida che ha armato la mano dell’infame sicario fascista. Con lo sciopero generale, attuato con ammirevole compattezza in tutta l’Italia, la Cgil ed i lavoratori italiani hanno posto davanti al Paese il grave problema d’un radicale mutamento della politica interna del governo, perché le libertà democratiche ed i diritti sociali conquistati dai lavoratori, e sanciti nella Costituzione, siano effettivamente rispettati e perché siano annientati i focolai di reazione ed i sedimenti di fascismo che tramano contro la libertà del popolo”.

Una lotta, quella per la libertà, che – a giudizio della Cgil – “non può esaurirsi in una sola battaglia”. “Lo sciopero generale – continua il messaggio ai lavoratori milanesi – ha espresso la volontà unanime delle masse popolari italiane di opporsi con vigore e decisione ad ogni conato di reazione e di fascismo. Uno sciopero così compatto costituisce già una prima vittoria. Lo sciopero è cessato, ma la nostra lotta per la libertà continua. Ciò che occorre ai lavoratori è la compattezza e la disciplina. E voi, lavoratori milanesi, che siete stati sempre alla avanguardia del movimento operaio e democratico italiano, dovete comprenderlo prima degli altri. Non prestatevi a nessuna manovra di divisione e di indebolimento della disciplina sindacale. Abbiate fiducia nella vostra grande Cgil e nella vostra forte ed indomita Camera del lavoro”.

Ilaria Romeo è responsabile Archivio storico Cgil nazionale

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