Tre mesi di tempo per semplificazioni, fisco, pubblica amministrazione e giustizia, ma c’è chi dice no. Maurizio Landini avverte le proposte del mondo del lavoro devono essere considerate: proroga dei licenziamenti e consultazione preventiva su riforme e progetti del Pnrr. La pandemia sembra rallentare, le riaperture sembrano accelerare.  

Prime pagine

Il titolo di apertura de La Stampa è dedicato alla Cgil: “Landini: non è tempo di pace sociale”, nel sommario viene spiegato il senso dell’intervista al leader sindacale: “Pressing Cgil sul Governo: No allo sblocco dei licenziamenti, serve la riforma di salari e orario”.
Il Sole 24 ore dedica l’apertura al Mezzogiorno: “l’Italia divisa. Sos ritardi del Sud, cura in sette anni con 210 miliardi” e in contro apertura: “Fisco, la riforma fa i conti con tasse piatte da record.
Il Corriere della Sera sceglie il Covid: “Il Coprifuoco sarà eliminato” e nel sommario: “Speranza e Di Maio: ora alle 23 ma va superato. Banchetti di nozze con green pass”. Per La Repubblica: “Draghi, via alle riforme” e la spiegazione arriva con il sommario: “Cronoprogramma del premier per iniziare il percorso che mette al sicuro il Recovery. Nei prossimi tre mesi interventi su fisco, semplificazioni, concorrenza. Poi toccherà alla giustizia”.  Il Messaggero sceglie lo stesso taglio del quotidiano di via Solferino: “Coprifuoco e locali, si riparte”. Infine il Fatto Quotidiano: “Il Parlamento non esiste più: passacarte ai decreti Draghi”.

Le interviste

“No, le risposte non sono ancora arrivate”. Così comincia la conversazione tra il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e Paolo Baroni pubblicata a pag. 3 del La Stampa: “Noi abbiamo avanzato anche una proposta sul sistema di relazioni rispetto agli investimenti previsti dal Pnrr e le riforme che sono previste e la nostra richiesta è che si determini un sistema che consenta un confronto preventivo rispetto alle scelte che vengono compiute e che ci sia una possibile negoziazione sulle riforme più importanti che vengono delineate, dalla riforma fiscale a quella della pubblica amministrazione, alle semplificazioni e siamo in attesa di avere una risposta. E poi abbiamo posto il tema della salute e sicurezza sul lavoro, chiedendo che vangano fatte assunzioni per lavorare sulla prevenzione sia negli ispettorati sul lavoro che nei servizi sanitari territoriali; abbiamo chiesto che venga introdotta la patente a punti, per far sì che le imprese che concorrono agli appalti garantiscano salute e sicurezza mentre chi non lo fa non può partecipare alle gare e che in ogni luogo sia eletto un rappresentante alla sicurezza; siamo in attesa di poter concludere un protocollo sui temi della istruzione e della formazione, e un investimento sulla scuola e la riapertura in sicurezza a partire da settembre superando la precarietà con adeguate assunzioni”.

Sul lavoro Landini dice: “Aspettiamo anche una risposta sulla richiesta di proroga del blocco dei licenziamenti e di riforma degli ammortizzatori sociali. Poi abbiamo messo sul tavolo la necessità di andare verso il rinnovo dei contratti pubblici e di definire un rapporto tra investimenti che vengono indicati nel Piano e la costruzione di politiche industriali e di filiera che siano in grado di qualificare l’attività del nostro Paese. Quindi aspettiamo rapidamente delle risposte positive e l’avvio di un confronto di merito senza il quale come organizzazioni sindacali dovremo decidere quali iniziative mettere in campo. Intanto giovedì 20 maggio, una data simbolica perché segna la nascita nel 70 dello Statuto dei lavoratori, insieme a Cisl e Uil abbiamo lanciato una giornata per mettere al centro i temi della salute e sicurezza e della centralità del lavoro”. Alla domanda dell’intervistatore sul tentativo di Salvini di rallentare le riforme, il leader di Corso di Italia risponde: “Noi pensiamo esattamente il contrario”. Sulla riproposizione di un nuovo patto sociale come quello del 93 la risposta è netta: “Rispetto al 93 il problema non è la pace sociale, non c’è il problema di moderazione salariale per entrare in Europa, semmai c’è il problema di far crescere i salari perché non si può essere poveri lavorando. Inoltre abbiamo di fronte la necessità di definire un nuovo modello di sviluppo. ….. questo è il momento di un nuovo intervento pubblico in economia per svolgere un ruolo di indirizzo, per creare nuove opportunità”. E per la gestione del Pnrr Landini sostiene: “Serve un confronto preventivo e la possibilità di negoziare i contenuti delle varie riforme…..Serve un livello di confronto centrale a livello di Cabina di regia, uno a livello dei ministeri ed un terzo con gli enti territoriali”.  Infine su che fare se non arriveranno risponde immediate, la risposta è netta: “Il governo con noi il 5 maggio si è impegnato ad un confronto preventivo prima che venissero presentati i decreti e che venissero prese le decisioni. Noi, con grande responsabilità, abbiamo avanzato proposte su tutti i temi: ci auguriamo di avere rapidamente delle risposte. Altrimenti dovremo valutare quali sono le iniziative da mettere in campo per ottenere risultati che ci aspettiamo. Noi vogliamo cambiare il paese anche più del governo”.

Da segnalare, a pag.  11 de La Repubblica affari &finanza una intervista all’economista francese Philippe Aghion: “La tecnologia ci salverà dalla crisi ma uno stato forte è indispensabile”; a pag. 2 del Corriere Economia “Lavoro, istruzione, capitale umano. Investiamo in un mondo più equo” è il titolo di una conversazione di Francesca Gambarini con Stefano Scarpetta, direttore per l’impiego, il lavoro e gli affari sociali dell’Ocse; a pag. 7 de La Repubblica parla Paolo Maggi, infettivologo che coordina la sperimentazione del vaccino italiano: “L’Italia non fermi ReiThera o sarà sotto schiaffo di Big Fharma”; a pag. 15 de La Stampa interviene Vladimir Luxuria sul Dl Zan: “Chi si oppone vorrebbe che i gay si nascondessero”.

Editoriali e commenti

“Il paradosso dell’inflazione” è il titolo di un approfondimento curato da Ferruccio De Bortoli, in apertura del Corriere Economia: “La rivoluzione è digitale ma il commercio è fatto di prodotti, e si rivede l’inflazione. Corsa del petrolio e dei costi dei container, scarsità di chip e componenti: chi lavora dove vende è avvantaggiato. Ma il caro materie prime rischia di frenare la ripresa”. E della stessa inchiesta fa parte anche un articolo di Antonella Baccaro, sempre sul Corriere Economia, sui “Professionisti del Recovery” che spiega: “in arrivo i tecnici per il Pnrr: 300 al tesoro per controllare le spese, mille alla Funzione pubblica per semplificare le procedure, 2800 negli Enti locali. E 16mila funzionari per aiutare i giudici a smaltire gli arretrati. Si attende il decreto Semplificazioni e il nuovo meccanismo di valutazione del personale. Sono contratti temporanei, legati agli obiettivi. Alcuni potranno compensare i 300mila in uscita dalle amministrazioni”.

Ezio Mauro a pag. 27 de La Repubblica guarda la pandemia analizzando “i padri e i figli”, e conclude la sua riflessione: “In mezzo alla pandemia il passaggio generazionale sta riprendendosi spazio di autonomia rispetto alla logica cieca del virus, e i giovani stanno restituendo qualcosa agli anziani: sacrificio, tempo, pazienza, priorità in una sorta di solidarietà sicuramente regolamentata, ma comunque liberamente accettata. Sapendo che il saldo complessivo nel mercato di scambio tra le generazioni è completamente a svantaggio dei ragazzi di oggi, con uno scompenso impressionante che minaccia di soffocare il welfare e la stessa protezione del sistema sanitario: basta pensare che in 4500 città italiane ci sono già oggi più ultra-ottantenni che bambini, in mille comuni i bisnonni sono il doppio dei pronipoti. E questo squilibrio non dipende dal Covid. Anzi, il virus attaccando il nostro presente ci costringe a fare i conti con la crisi di futuro che stiamo costruendo”.

Lunga riflessione di Paolo Mieli a pag.30 del Corriere della Sera contro l’attuale gestione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a cui si imputa inadeguatezza nella gestione della pandemia.

Economia, lavoro e sindacato

Collettiva.it pubblica uno speciale dedicato alla riflessione della Cgil sul Pnrr

Un’occasione irripetibile di Maurizio Landini
Connettere il Paese intervista a Fabrizio Solari
Reti, serve un campione nazionale di Walter Schiavella e Barbara Apuzzo
Il Pnrr non basta: serve anche lo Stato intervista a Francesco Sinopoli
Serve una visione del futuro, resta solo un elenco di opere intervista a Stefano Malorgio
Ci sarà più lavoro, ma non di qualità intervista ad Andrea Borghesi

Valentina Conte (pag. 2 La Repubblica affari & finanza) in un articolo sullo smart working che caratterizzerà la ripresa cita una ricerca della Fondazione Di Vittorio sulle intese sul lavoro agile e di come questo dovrebbe cambiare: “il 52% è favorevole a continuare così. Ma serve una revisione dei contratti per regolare il diritto alla disconnessione, la sicurezza, carriere e stipendi”. Sullo stesso quotidiano una riflessione anche di Ettore Livini: “Smart working, indietro piano, la grande finanza torna in ufficio”.

“Dalla semplificazione al fisco, l’agenda di Draghi” titola Marco Galluzzo a pag. 9 del Corriere della Sera e sullo tema scrive Tommaso Ciriaco a pag. 2 de La Repubblica: “Dall’economia al fisco i tre mesi di Draghi per blindare il recovery”.

“Non si può dire che sia una questione di soldi. Se nei prossimi sette anni l’economia del Mezzogiorno non riuscirà a decollare per allinearsi ai ritmi di crescita del resto del paese a magari anche un po’ di più, vicino alla media europea, non dipenderà dalle risorse a disposizione”. Questo è l’incipit del pezzo di Giuseppe Chiellino che apre l’edizione del lunedì de Il Sole 24 ore.

Sul fronte pandemia tutti i giornali sottolineano la tendenza della curva dei contagi a scendere e, soprattutto, che i decessi sono sotto quota 100, non succedeva dallo scorso 20 ottobre. Ora si pensa alla riduzione del coprifuoco e ad accelerare le riaperture. Ne scrive, tra gli altri, Monica Guerzoni sul Corriere della Sera. E poi la questione dello stop al vaccino italiano imposto dalla Corte dei conti.

L’apertura di Collettiva.it di questa mattina è dedicata alla Grande Distribuzione e allo sfruttamento delle addette alle vendite anche per le pulizie

Il gioco sporco delle pulizie di Fabrizio Ricci

L’Agenda degli appuntamenti

Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’Agenda di Collettiva.