Una targa in ricordo di tutti i sindacalisti uccisi dalle mafie. Sarà scoperta domani (giovedì 18 marzo) in via dei Frentani a Roma (ore 11,30) per iniziativa dello Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil. All’iniziativa saranno presenti e interverranno il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, il segretario generale dello Spi, Ivan Pedretti e l’ex magistrato per anni impegnato nella lotta alla mafia, Pietro Grasso. Quando si pensa ai martiri per la giustizia e la libertà in tempo di pace, i primi che vengono in mente sono i magistrati, i poliziotti e i carabinieri, o anche tanti politici e giornalisti. Ma per lo Spi e la Cgil c’è anche un’altra categoria a cui non sempre si pensa quasi mai: i sindacalisti.
Ed è proprio in loro onore che è stata voluta la targa ricordo e dedicato uno studio di ricostruzione storica che ha coperto un arco temporale costellato degli omicidi di rappresentanti e dirigenti sindacali italiani. Ora tutte quelle persone vengono ricordate attraverso le loro storie e il racconto del contesto sociale e politico in cui quei delitti sono stati compiuti. Le loro storie si possono rileggere in un libro pubblicato da Libertà Edizioni (173 pagine, 12 euro) e intitolato “Terre e libertà. Storie di sindacalisti uccisi dalla mafia”. Autori della ricerca Roberto Battaglia (del dipartimento legalità dello Spi-Cgil), Aldo Gara della redazione di LiberEtà (il giornale cartaceo e online dello Spi) e Carlo Ghezzi, ex responsabile organizzativo Cgil, membro del Cda della Fondazione Di Vittorio e grande esperto di storia del sindacato. Importante domani la presenza insieme ai leader Cgil e Spi dell’ex magistrato Grasso, che è stato per dodici anni sostituto procuratore della Repubblica. Nel gennaio 1980 divenne titolare dell'inchiesta riguardante l'omicidio del Presidente della Regione Sicilia, Piersanti Mattarella, fratello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.