Nella mattina del 7 novembre un corteo organizzato dalla Fp Cgil Veneto a Venezia è partito da Piazzale Roma e si è concluso con un presidio a Campo San Tomà, dove i 200 partecipanti hanno consegnato oltre 20.000 firme agli Assessori Lanzarin e Calzavara. Erano presenti anche delegazioni della Cgil, delle categorie del privato e del Sindacato Pensionati.

“Abbiamo lanciato la campagna di raccolta firme alla fine del mese di aprile – spiega Ivan Bernini segretario generale della Funzione Pubblica Cgil del Veneto – perché i dati sull’occupazione negli enti territoriali dello Stato, negli enti locali e nella sanità pubblica sono drammatici. Le politiche di contenimento della spesa pubblica avviate dal 2012, tradotte sostanzialmente in blocco delle assunzioni e dei salari, ha prodotto una perdita di occupati negli enti locali di circa 6.000 unità (cessati e mai sostituiti), 3.500 negli enti territoriali dello Stato, mentre nella sanità, dopo una curva crescente grazie ai decreti emergenziali Covid nel 2020, l’occupazione sta tornando a scendere”.

Le firme sono state raccolte dal sindacato per raggiungere tre obiettivi, spiega Ivan Bernini: “Assumere subito, senza aspettare il 2024, gli idonei delle graduatorie nella sanità e negli enti locali. Integrare le risorse aggiuntive regionali per le risorse dei lavoratori della sanità e delle IPAB che svolgono assistenza ad anziani e disabili. Pretendere dal Governo, assieme alle altre regioni, di modificare la Legge di stabilità. Una previsione che ci riporta indietro di 11 anni riproponendo la spending review: taglio lineare di 600 milioni di euro al sistema delle autonomie locali, mantenimento di quei vincoli alle assunzioni che non consentiranno – se non a pochi enti – di poter sostituire il personale che cessa, insufficiente finanziamento del sistema sanitario. Con 3 miliardi non si coprono nemmeno le spese sostenute per incremento dei prezzi energetici e delle materie prime”.

“In assenza di modifiche – è la posizione della Fp Cgil – la Legge di stabilità impatterà pesantemente non solo direttamente sulle Pubbliche Amministrazioni, ma anche su Cooperazione sociale e terzo settore no profit i cui appalti e convenzioni dipendono dal finanziamento pubblico”.

“Nel riceverci – racconta il sindacalista della Funzione Pubblica Cgil – gli Assessori hanno condiviso ampia parte delle preoccupazioni espresse assumendo l’impegno a continuare a lavorare per proporre modifiche a una Legge di stabilità che anche a loro appare oggettivamente impattante nelle sedi dedicate. Per quanto riguarda alcuni interventi, in particolare sullo scorrimento delle graduatorie, l’Assessore Lanzarin ha comunicato che è già stato inviato un decreto a tutte le aziende per procedere fino a una soglia di circa 2 milioni di euro”.

La Fp Cgil ha poi inviato nel pomeriggio una serie di richieste alla Presidenza della Giunta e del Consiglio, agli Assessori, ai Consiglieri regionali, ad Anci e Upi.

“Se l’incontro sia stato o meno positivo – conclude Ivan Bernini – lo vedremo nelle prossime settimane, anche in relazione agli interventi e alle auspicabili modifiche da apporre in Legge di stabilità. Rimane un dato: 20.000 firme non sono poche e chi ha firmato si aspetta da noi che continuiamo a far sentire in tutte le sedi la voce di chi lavora e di chi fruisce dei servizi pubblici. Non è un gioco su chi si stanca prima e noi continueremo a mobilitarci per dar voce anche a chi ormai l’ha persa”.