“Sapienza occupata, ora tocca a tutte le università. Basta complicità basta silenzio, le università italiane non possono rimanere a guardare”. Così ieri (1° ottobre) l’Udu annunciava su Instagram una mobilitazione che con le ore sta crescendo: per dire basta al genocidio e a “qualsiasi accordo con le istituzioni israeliane responsabili del genocidio palestinese”.

Intanto a Roma questa mattina il ministro Valditara, nel corso di un’iniziativa al liceo Giulio Cesare, ha detto che “la nostra scuola istituzionale è una scuola che rispetta la persona, che non alimenta illusioni di danno, di tragedia, di violenza o di guerra" e che “è proprio dalla tragedia della guerra che i nostri costituenti hanno tratto la forza per fondare una Repubblica democratica, costruita sul rispetto e sulla dignità della persona”. Ed è proprio per il rispetto della nostra Carta che domani ci sarà lo sciopero generale per Gaza.

La protesta si allarga

Il numero degli atenei e delle scuole che protestano aumenta dunque di ora in ora. Quella che segue è una mappa sicuramente incompleta e destinata a essere superata dagli eventi: la mobilitazione è così diffusa e capillare che è davvero difficile – e per una volta è un bene – darne un resoconto esaustivo.

Alla Sapienza di Roma sono state occupate Scienze politiche e Lettere. Sempre nella Capitale sono occupati i licei, Cavour, Socrate e Picasso (Pomezia), mentre all’Aristofane assemblea e corteo interno di protesta.

Proteste anche a Bari, dove gli studenti hanno occupato un'aula al secondo piano del palazzo Ateneo dell'università Aldo Moro. Presenti tante “sigle” fra le quali Udu e Cambiare Rotta, per protestare contro il blocco delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla e per chiedere all'università di interrompere immediatamente qualunque accordo con Israele. Nell'aula gli studenti inneggiano a Gaza e sulla lavagna hanno scritto "Block the university, all eyes on the Flotilla". In tanti issano bandiere palestinesi, alcuni indossano la kefiah, altri gridano lo slogan "blocchiamo tutto". "Le prese di posizione fin qui fatte da UniBa per noi non sono sufficienti - racconta all’Ansa una studentessa, Rosangela Pavone -. C'è stata una presa di posizione da parte dell'ex rettore Stefano Bronzini, ma comunque timida. È stato deciso di bloccare solo alcuni accordi con Israele, non ci accontentiamo. È necessario che la lotta continui fino a quando tutte le intese non saranno sospese". Nella città pugliese si muovono anche le scuole: assemblea straordinaria autoconvocata al liceo artistico Pascali di Bari e al De Nittis, sempre a Bari, mentre a Barletta in mobilitazione il liceo delle Scienze umane.

Occupata anche un’aula dell'università Statale di Milano. Gli studenti sono riuniti in assemblea. Sempre nella città lombarda iniziative anche al liceo Marconi. Giornata di proteste anche nelle scuole e università fiorentine, dove centinaia di studenti si sono mobilitati in solidarietà con la causa palestinese. A partire dalle prime ore del mattino, gli studenti universitari hanno occupato il plesso di via Laura dell'Ateneo di Firenze, sede della Scuola di studi umanistici e della formazione. Contemporaneamente, i liceali dei licei Michelangelo e Castelnuovo hanno dato vita a un corteo spontaneo che ha bloccato via della Colonna, scandendo slogan come ''Firenze lo sa da quale parte stare, Palestina libera dal fiume fino al mare''. Proteste anche al liceo Pascoli, dove gli studenti hanno deciso di non entrare in aula, spostandosi poi in piazza Savonarola per un'assemblea pubblica. Situazione simile al liceo Machiavelli-Capponi, dove il Collettivo K1 ha proclamato uno ''sciopero bianco'' dalle lezioni e organizzato un'assemblea alle ore 12 nel cortile dell'istituto.

A Padova occupata già da ieri la facoltà di Sociologia, così come il liceo artistico Modigliani: “Hanno bloccato la più grande missione umanitaria della storia, ora noi blocchiamo la scuola”, dichiara Bianca Truffo, rappresentante d’istituto del liceo padovano. Per Angela Verdecchia, coordinatrice nazionale della Rete degli studenti medi, “l’occupazione al liceo di Padova è solo l’inizio di un vento di mobilitazioni che non si fermerà fino a quando scuole, istituzioni e il governo non prenderanno posizione, fino a quando non verranno interrotti gli accordi bellici con Israele e fino a quando l’Italia non si impegnerà ad aiutare veramente il popolo palestinese”.

A Pisa un gruppo di studenti dell'Università ha occupato Palazzo Ricci in segno di protesta all'azione israeliana contro le navi della Global Sumud Flotilla. "Rispondiamo all'appello dei compagni che hanno occupato le proprie università a Roma, Genova e Bologna e lo rilanciamo affinchè ogni università sia una barricata", si legge in un volantino.

Proteste anche a Bologna: il corteo formato da studenti delle scuole superiori (molte quelle occupate) e universitari ha bloccato a più riprese il traffico sui viali. Ferma anche l’università, blocchi nelle sedi di Lettere, Matematica e Fisica oltre al Rettorato. Blocchi anche nel polo di via Azzo Gardino e a Scienze Politiche in viale Berti Pichat.

Vengono annunciate assemblee straordinarie al Balbi e un picchetto al Ruffini a Genova, dove ieri era stato occupato l’istituto Calvino in via Borzoli.

"La mobilitazione di ieri alla stazione di Napoli è solo un inizio. Lo avevamo detto e lo faremo", "blocchiamo tutto", annuncia Rete Napoli per la Palestina che prevede una manifestazione oggi pomeriggio in piazza del Carmine. A Napoli occupate anche la Federico II e l’Orientale.

In stato di agitazione le scuole superiori di Torino: sotto lo slogan “Blocchiamo tutto” è partita la mobilitazione in diversi istituti in solidarietà alla Global Sumud Flotilla. Occupata, infine, anche l’università del Salento.