La prima apertura da segnalare è quella del Manifesto, dedicata alla mobilitazione di oggi (venerdì 18 settembre) dei sindacati. “Forse lavoro” recita il titolo, cui si aggiunge il lungo sommario: “Cgil, Cisl e Uil in piazza oggi in tutta Italia per il lavoro. Chiedono a Conte di essere ascoltati su Recovery Fund, rinnovo dei contratti e riforma fiscale. A Milano, Roma e Napoli le proteste principali. Sui rider il governo scrive a Ugl e Assodelivery: Il contratto è illegittimo”.

Grande varietà di aperture nei quotidiani nazionali. Gli unici a porre in primo piano la stessa notizia sono il Corriere della Sera e la Stampa: “La febbre si misura a scuola. Il Tar dà ragione al Piemonte, ma torto alla Sardegna sui test per entrare nell’isola. Ieri 1.585 positivi” titola il primo; “Cirio batte Azzolina, la febbre si misura a scuola. Il Tar boccia il ricorso della ministra dell’Istruzione contro la decisione della Regione Piemonte” scrive il secondo.

La Repubblica apre con “La battaglia sull’Arno. A Firenze la destra chiude la campagna e crede nel ribaltone. Appello di Zingaretti: solo il Pd li può fermare”, il Messaggero titola “Sud dimenticato, a rischio il taglio del costo del lavoro. Ancora nessun via libera alla decontribuzione prevista dal primo ottobre” (misura quest’ultima prevista nel cosiddetto “decreto agosto”, che però non ha ancora ottenuto l’ok di Bruxelles), mentre il Sole 24 Ore apre con “Rally Btp, prezzi su fino al 26%”.

Temi diversi per gli altri quotidiani. “Reddito di criminalità. Non solo gli assassini di Willy. Pioggia di soldi ai delinquenti” apre il Giornale, “La Rai contro la giornalista che condanna il killer del prete. Solito refrain a favore degli immigrati” titola Libero, “Lega: riciclaggio. E Siri è di nuovo indagato. La svolta in Procura: Milano, oltre a Genova, alla caccia del tesoro leghista” scrive il Fatto Quotidiano.

Altri titoli da segnalare sono la lista dei 13 “impresentabili” (stilata dalla Commissione Antimafia) alle elezioni regionali di domenica, l’inchiesta della Guardia di finanza sulla Lega, le questioni interne al Movimento 5 stelle (“Il M5S: Di Battista vuole far cadere Conte” scrive la Stampa), il ritorno del lockdown per ben due milioni di inglesi, la possibilità di utilizzare il Recovery fund per tagliare le tasse (“Von der Leyen apre sui tagli al cuneo” si legge sul Sole 24 Ore).

Le interviste
“Sui migranti nuove regole e oneri condivisi”: questo il titolo della lunga intervista della Repubblica a Ursula von der Leyen. Mercoledì prossimo la presidente della Commissione Ue presenterà la proposta di riforma sulla gestione dei flussi migratori: “Noi pensiamo che i fenomeni migratori verso l'Unione ci sono sempre stati e ci saranno sempre, e che sia un compito nobile gestirli in modo umano ed efficace”. Riguardo la proposta di riforma, von der Leyen spiega che “la nostra comune esperienza è che il sistema attualmente in vigore non funziona più, ha raggiunto i suoi limiti. La proposta sarà più completa, più europea e conterrà nuove regole su asilo, integrazione, rimpatri e gestione dei confini. Il principio alla base è il ribilanciamento tra solidarietà e responsabilità, la condivisione degli oneri su tutta la catena migratoria”.

Da leggere è sicuramente l’intervista al ministro per le Pari opportunità Elena Bonetti, sulle pagine del Mattino. Per l’esponente del governo è necessario, soprattutto nel Mezzogiorno, dove si avverte “una povertà culturale più forte”, prevedere “misure di intervento che tengano al centro i bambini, come priorità, e responsabilità. Il Family act è una misura per dare prospettive, come la riforma dei servizi e l'assegno unico e universale”. Il ministro ha poi assicurato il proprio impegno sulla “estensione dei congedi parentali”, sul potenziamento dei “servizi per la prima infanzia” e sull’introduzione di “altre forme di educazione, non formali, per sostenere equità di genere che vuol dire sviluppo per l'intero Paese”.

“La svolta green non può prescindere dall'Ilva verde, non ci fermeremo fino a quando non avremo completato il processo di decarbonizzazione integrale”. Inizia così l’intervista al ministro delle Autonomie Francesco Boccia, apparsa sulla Gazzetta del Mezzogiorno, che poi prosegue affrontando la questione dell’utilizzo del Recovery fund, che il ministro vorrebbe fosse anzitutto dedicato alla rete ferroviaria: “Il Recovery Fund completerà non solo la capacità di coprire tutto il territorio nazionale, a partire da aree interne e di montagna, ma garantirà soprattutto le regioni come la Puglia e tutto il Mezzogiorno. La Puglia, con i suoi 865 chilometri di costa, con maggiori investimenti in ferrovie, anche leggere, sarebbe ancora più verde e in simbiosi con le sue bellezze naturali. Per non parlare di Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Bisognerà fare i conti con questa follia che ha portato tutto il Sud con ferrovie anche interne inadeguate. Il Recovery Fund ci fa fare i conti con la storia”.

La Cgil nazionale
“Ora bisogna guardare al futuro. È il momento di fare investimenti, di rifare le infrastrutture, le scuole, di combattere l'evasione fiscale, perché dobbiamo andare prendere i soldi dove sono”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, intervenendo nella serata di ieri (giovedì 17 settembre) alla trasmissione “Piazza pulita” in onda su La7. “Se non c'è una ripresa degli investimenti pubblici e privati, e noi dobbiamo fare riforme e cambiare sistemi produttivi, non ne veniamo fuori”, ha aggiunto, rimarcando che “dobbiamo avere un quadro su tutti i settori, perché ci sono anche comparti che non hanno avuto crisi economica a causa del coronavirus. In una fase come questa, inedita e non prevedibile, serve capire quali settori devono essere protetti”. Maurizio Landini ha poi rimarcato la necessità di “una riforma molto profonda degli ammortizzatori sociali”, anche allo scopo di “fare formazione”. E ha concluso affermando che “lo Stato non deve dare soldi a pioggia, deve invece ritornare nei settori strategici”.

“Ripartire dal lavoro”: questa l’apertura di Collettiva, dedicata alla giornata di mobilitazione nazionale indetta da Cgil, Cisl e Uil. “Si deve ripartire dal lavoro, dal buon lavoro, in cui si opera in sicurezza e in cui si rinnovano i contratti sia pubblici che privati, condizione indispensabile per dare valore e dignità alle persone”, spiegano i sindacati. I temi sul tavolo, ribaditi anche nella conferenza stampa di presentazione delle iniziative dai tre segretari generali (Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri) vanno “dalla proroga degli ammortizzatori sociali alle tante vertenze aperte; dalla riforma fiscale alla lotta all’evasione; dal rinnovo dei contratti nazionali pubblici e privati al diritto all’istruzione e a una scuola sicura; dalla sanità pubblica alla sicurezza sul lavoro, alla conoscenza e alla cultura; dagli investimenti e dalle politiche industriali, alla digitalizzazione, al lavoro stabile e sostenibile e al Mezzogiorno; dalla legge per la non autosufficienza, alla previdenza e all’inclusione sociale”.

Per Cgil, Cisl e Uil “la proroga degli ammortizzatori e del blocco dei licenziamenti non produrranno gli effetti desiderati se il Paese non sarà in grado di ripartire attraverso una progettualità e una visione che concentri la propria azione sul lavoro, sulla persona, e di conseguenza sulle necessarie riforme, a partire da quella fiscale”. I sindacati ritengono essenziale “cogliere le opportunità che le risorse europee, Recovery Fund e lo stesso Mes, sarebbero in grado di realizzare” e sollecitano “nuove risposte, in particolare per giovani, donne e pensionati, che in questi mesi hanno pagato, più di altri, la mancata pianificazione di misure in grado di garantire un supporto concreto. Il Paese ha bisogno di ricomporre un tessuto sociale che l’emergenza Covid ha messo e sta mettendo tutt’ora a dura prova, a partire dal sistema sanitario”.

“Occorre agire in fretta affinché il Paese sia pronto, al termine delle misure di protezione per il lavoro, a una ripresa efficace e duratura'”. Questo il commento della segretaria confederale Cgil Tania Scacchetti ai dati pubblicati ieri dall’Osservatorio Inps sul precariato. Tra il primo semestre 2019 e quello 2020 “sono stati attivati -1.669.443 posti di lavoro, e il 68,8% dei nuovi contratti è lavoro povero, a tempo determinato, stagionale, intermittente. Nel solo mese di giugno questo dato ha raggiunto il 70,5 per cento”. Scacchetti rileva che “la contrazione complessiva delle assunzioni si mostra a maggio più contenuta, questo grazie al blocco dei licenziamenti, una rivendicazione ottenuta dal costante impegno della Cgil in questi mesi. Una rilevazione che indica quanto sia urgente agire mettendo in campo investimenti pubblici e privati, capaci di farci uscire dalla secca del lavoro povero”. La dirigente sindacale, infine, chiede che “le risorse messe a disposizione dall'Europa siano impiegate per sostenere il lavoro stabile e di qualità, sia nei settori pubblici, come sanità e istruzione, sia in quelli privati, con progetti per l'innovazione, la ricerca e nuovi modelli produttivi”.

Da segnalare, in Collettiva, la sintesi del documento “Un nuovo fisco per un nuovo modello di sviluppo”, contenente la proposta di Cgil, Cisl e Uil per un’articolata riforma fiscale. I sindacati chiedono l’incremento delle detrazioni per il lavoro dipendente e per i pensionati, la rimodulazione delle aliquote e degli scaglioni, la stabilizzazione dell’intervento suo cuneo fiscale, la detassazione degli aumenti contrattuali. Altri punti dirimenti sono una vera lotta all’evasione (pari a 110 miliardi di euro all’anno), la revisione del fisco locale, l’introduzione di un nuovo assegno per il sostegno alla famiglia, l’armonizzazione al livello europeo della tassazione delle imprese e delle multinazionali, la rimodulazione delle aliquote Iva e la valorizzazione dei Centri di assistenza fiscale.

Le categorie Cgil
Secondo giorno di trattativa, ieri, per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. "Il confronto con Federmeccanica e Assistal coglie il valore del contratto nazionale e contemporaneamente fa emergere le grandi difficoltà che questo rinnovo ha di fronte”, commenta la segretaria generale Fiom Cgil Francesca Re David: “Un confronto che si misura con le condizioni salariali dei lavoratori e con la necessità di individuare risposte condivise alle tante incertezze che attraversano i metalmeccanici”. Ieri è stato affrontato il tema delle relazioni sindacali che, per la Fiom, si devono esercitare “riconoscendo il ruolo negoziale di Rsu e sindacati”, e vanno adeguate “alla complessità dell'innovazione digitale ed estese ai lavoratori degli appalti”. I prossimi due incontri, previsti per il 7-8 ottobre, saranno sulla parte economica.

Avvio della trattativa per il rinnovo del contratto scaduto da 625 giorni e reperimento di ulteriori risorse, rafforzamento della tutela della salute dei poliziotti in relazione all'emergenza Covid-19, nuove assunzioni e pagamento regolare di straordinari e indennità: queste le richieste che la federazione Silp Cgil - Uil Polizia ha presentato ieri al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. Il ministro ha annunciato che il 7 ottobre ci sarà una riunione tecnica propedeutica legata al rinnovo del contratto. “Abbiamo sollecitato che subito dopo segua un incontro con le organizzazioni sindacali”, ha detto il segretario generale Silp Cgil Daniele Tissone: “Le donne e gli uomini della Polizia di Stato tutelano diuturnamente la sicurezza dei cittadini. Sono fondamentali per la democrazia e la libertà, svolgono un ruolo insostituibile per l'Italia e per la tenuta delle stesse istituzioni. Sono un patrimonio da valorizzare e non depauperare, partendo da segnali di attenzione concreti”.