Le notizie principali sulle prime pagine dei quotidiani di oggi riguardano ancora in modo diretto o indiretto la seconda ondata della pandemia. Le regole per bloccare la diffusione del coronavirus diventano più stringenti e crescono le polemiche sul rapporto tra Stato e Regioni. Tra le preoccupazioni generali spicca il nuovo allarme sulle condizioni della sanità pubblica indebolita fortemente dai tagli degli ultimi anni. Ed è proprio su questo che si concentrerà l’iniziativa della Cgil di sabato.  ‘Sanità: pubblica e per tutti! Le nostre proposte per il Servizio socio sanitario nazionale’. È il titolo della manifestazione promossa da Cgil e Funzione Pubblica Cgil in programma a Roma per sabato 10 ottobre in piazza del Popolo dalle ore 10.30 alle ore 14. Una manifestazione, nel rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid, che vedrà interventi di delegate e delegati del settore, insieme a un confronto tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, moderato dal giornalista della Rai, Riccardo Iacona.

Ricciardi: il problema vero? I tagli alla sanità pubblica
Tutti si lamentano dei ritardi e del caos. Ma quasi nessuno va all’origine del problema delle grandi difficoltà con cui si sta affrontando la seconda ondata della pandemia. Si distingue il consigliere del governo, Walter Ricciardi che oggi parla sul Messaggero con una intervista a cura di Graziella Melina (a pagina 5). Nella intervista Ricciardi rilancia anche la necessità di far ricorso ai fondi stanziati dall’Europa per la sanità con il Mes: “I fondi del Mes – dice Ricciardi – farebbero comodo per mettere in sicurezza il sistema sanitario nazionale”. “La richiesta di tamponi comincia a diventare ingestibile. I tempi di attesa sono lunghissimi, i laboratori quasi al collasso. E con il passare del tempo la situazione potrebbe persino peggiorare. «Bisogna aumentare la capacità diagnostica e quindi il testing - avverte Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e ordinario di Igiene generale e applicata all'Università Cattolica di Roma - Ma lo dobbiamo fare rapidamente, perché purtroppo sta arrivando l'influenza: serviranno tutta una serie di quesiti diagnostici che dovranno scongiurare la paura da parte delle persone di avere il Covid». Ma se si arranca adesso, come è possibile star dietro ad un aumento sempre maggiore di richieste? “Un modello che ha funzionato è stato quello tedesco: hanno sostanzialmente ampliato la capacità diagnostica, sempre sotto la garanzia di sicurezza e qualità. Però tutte le strutture erano in grado di farlo, non soltanto le pubbliche, ma anche le private accreditate”. Intende dire che occorre ricorrere ai laboratori privati? “Certo, è necessario poter disporre di tutte le strutture in grado di garantire accuratezza e sicurezza dei test, in modo che la popolazione possa essere quanto più rapidamente testata”. La sanità pubblica getta la spugna? “Quello che sta succedendo in molte regioni è dovuto al fatto che la sanità è stata depauperata da tanti annidi tagli. La medicina del territorio è messa male. Sono stati migliaia gli operatori dei servizi di igiene, sanità pubblica e prevenzione che non sono stati rimpiazzati”. (…)

Cgil Cisl Uil Fp firmano il contratto della sanità privata
Firma definitiva sul rinnovo del contratto della Sanità Privata. Alle 11 di questa mattina presso la sede del Ministero della Salute, alla presenza del ministro Roberto Speranza, i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi, e i vertici di Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) firmeranno in via definitiva il rinnovo di un contratto, quello della Sanità Privata, atteso da 14 anni e che interessa circa 100 mila lavoratrici e lavoratori, per un incremento medio mensile pari a 154 euro. Il contratto, fanno sapere i sindacati, “relativo al triennio 2016-2018, che sul fronte salariale stabilisce un incremento pari al 4,21%, per un valore medio mensile di 154 euro (categoria D), e un’una tantum di 1.000 euro per tutti i lavoratori erogata in due tranche, amplia la sfera dei diritti prevedendo l’allargamento e la piena esigibilità dei permessi retribuiti, fra i quali il diritto a 12 ore annue per viste mediche ed esami diagnostici”.

Tutti i dettagli del nuovo contratto sul sito della Funzione Pubblica Cgil:

Contratto dei metalmeccanici, è  rottura
Ne parla Marco Togna su Collettiva:  Quello che si temeva, è successo. Arrivati al punto cruciale, la trattativa tra aziende e sindacati per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici si è interrotta. Il vertice di oggi (mercoledì 7 ottobre) a Roma si è bloccato sul salario: la piattaforma sindacale prevede una valorizzazione dell’8 per cento sul trattamento economico dei minimi, pari a 145 euro in più per un lavoratore di quinto livello. Un aumento negato dalle imprese, che non intendono andare oltre il mero adeguamento dell’inflazione a consuntivo, che in questi mesi è praticamente uguale a zero. “La posizione di Federmeccanica è inaccettabile, perché di fatto rigetta gli elementi fondamentali della piattaforma, a partire dalla richiesta dell’incremento salariale sui minimi", commenta la segretaria generale della Fiom Cgil Francesca Re David, annunciando che i sindacati "hanno dichiarato lo stato di agitazione, con il blocco delle flessibilità degli straordinari, e deciso una campagna di attivi dei delegati e assemblee nei luoghi di lavoro".

Della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto metalmeccanico si parla molto su vari quotidiani. Sul Sole 24 ore scrive Giorgio Pogliotti (p.14), sul Corriere della Sera Enrico Marro (p.37), su Repubblica Marco Patucchi (p.18), sul Messaggero la notizia è a pagina 16, il Giornale a pagina 10. Sul Fatto Quotidiano scrive Roberto Rotunno (“Riecco Bonomi original”, p. 9). L’Avvenire parla del contratto dei metalmeccanici in salita (p.20). Sul Manifesto Massimo Franchi (a pagina 5). Sul Secolo XIX, “Metalmeccanici, è già strappo” (p. 16)

Scuola, è boom di supplenze. Smentite le promesse di Azzolina
Paolo Baroni su La Stampa (p.6 ) fa il punto sui problemi della scuola a circa un mese dalla riapertua: “Scuola, assunzioni ferme e 65 mila cattedre vuote. Scatta la corsa ai supplenti”. “La promessa di 85 mila nuove assunzioni nella scuola fatta a fine agosto dal ministro Azzolina per far fronte all'emergenza Covid, come ampiamente previsto dai sindacati, si è risolta in un flop. A quattro settimane dall'apertura delle scuole, infatti, su 84.808 nuovi posti di insegnante, solamente 19.294 sono stati assegnati (in pratica appena 1 su 4), gli altri 65.514 risultano invece vacanti. E per questo verranno coperti come al solito da supplenti il cui esercito è destinato così ad ingrossarsi ulteriormente sino a sfondare il muro delle 250 mila unità su un organico complessivo di 800 mila persone.Secondo i dati raccolti dall'Osservatorio Futura della Cgil le criticità sono molte: tra le principali preoccupazioni indicate da genitori e insegnanti in cima alla lista col 43% delle risposte c'è ovviamente il mantenimento della distanza tra gli studenti (coi docenti più preoccupati della famiglie, rispettivamente 64 contro 38%), quindi il sovraffollamento dei mezzi pubblici (39%) e l'igienizzazione degli ambienti scolastici (21%). Famiglie e prof si dividono Dalle 2.002 interviste realizzate a settembre attraverso questionari autocompilati online su panel web, emerge poi una platea divisa tra chi auspicava una ripresa di tutte le lezioni in presenza (41%) e chi credeva chela soluzione migliore fosse una didattica mista, in aula e a distanza (44%). C'è poi un 15% degli interpellati che esprime preferenza per la sa la didattica a distanza. Quanto agli insegnanti, quelli della scuola pubblica hanno dichiarato la loro preferenza per la didattica mista (51% contro il 36% degli insegnanti della scuola privata), mentre quelli della scuola privata propendono per le lezioni in presenza (55% contro 42). Commenta Gianna Fracassi, vicesegretaria generale della Cgil: “Come hanno segnalato anche le categorie, c'è un problema legato al concorso bandito dal ministero in piena fase due del Covid, che avrebbe richiesto una maggiore speditezza; ma soprattutto occorre affrontare il problema strutturale degli organici, quelli di diritto e quelli di fatto, per cui ogni anno si parte a gennaio con certi numeri che poi inevitabilmente a settembre si gonfiano amplificando il fenomeno dei precariato. La soluzione? Bisogna fare un po' di programmazione, non dovrebbe essere difficile - risponde la sindacalista - ed occorre stabilizzare tutti i precari. E in questo modo si potrebbe anche garantire una maggiore qualità della scuola”.

Sul nuovo quotidiano Domani della ricerca dell’Osservatorio Futura e in generale dei dati sulla scuola scrive Daniela Preziosi: “Le cattedre sono sempre più vuote. Virus e concorso bloccano la scuola” (a pagina 2)

Su Collettiva gli approfondimenti sui dati dell’Osservatorio Futura a cura di Stefano Iucci ), il commento ironico sui problemi della scuola in un video del comico Dario Vergassola  e il diario di un insegnante di Emiliano Sbaraglia.

Editoria, i sindacati dialogano con il governo
Sindacati e governo inizieranno un percorso di confronto sul settore dell’editoria. E’ uno dei risultati dell’incontro tra il sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella, e le segreterie nazionali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, alla presenza dei segretari generali e nazionali responsabili del settore. Martella ha illustrato le azioni di intervento per il piano Editoria 5.0 ed il cronoprogramma sulla gestione delle risorse del Recovery Fund, definendo quattro aree di azione sul settore: trasformazione tecnologica e digitale; formazione e investimenti sulla professionalità e sulle competenze digitali; forme di incentivazione per gli abbonamenti digitali; lotta alla pirateria ed approvazione normativa Copyright.Il segretario generale Slc Cgil, Fabrizio Solari, e la segretaria nazionale Giulia Guida, esprimendo con le altre sigle sindacali l’apprezzamento per le misure e le impostazione del sottosegretario, ricordano che la pandemia ha “evidenziato la necessità di un’informazione reale  e di qualità e di come l'approvazione della legge sul copyright sia un forte segnale”: “Ora – concludono - occorre un cambio di passo nelle strategie aziendali e nella programmazione di sistema delle risorse del Recovery fund, per interventi che vadano nella direzione di un vero rilancio del settore dell’editoria e dell'informazione attraverso il governo della trasformazione digitale e la tutela dell'intera filiera”.

Lavoro agricolo, i giudici danno ragione al sindacato
“E’ stata pubblicata la Sentenza della Corte di Appello di Milano che finalmente porta a conclusione definitiva il contenzioso, durato più di un decennio, volto a far riconoscere anche ai lavoratori agricoli a tempo indeterminato (OTI) licenziati il 31 dicembre dell’anno, l’indennità di disoccupazione agricola per l'anno successivo a quello del licenziamento. “La sentenza rappresenta un grande risultato della battaglia che come Flai insieme all’Inca abbiamo avviato da tempo”. Lo dichiarano in una nota congiunta la Flai Cgil nazionale e l’Inca nazionale. “La vicenda – ricordano Flai e Inca – è iniziata con una causa pilota di due lavoratori agricoli che proprio perché licenziati a fine anno, il 31 di dicembre, restavano privi di qualsiasi tutela contro lo stato di disoccupazione involontaria nel quale venivano a trovarsi. Ricordiamo che tali lavoratori sono soggetti esclusi, per norma di legge, dall’accesso all’indennità di disoccupazione ordinaria (Naspi). A nostro parere questa interpretazione della norma rappresentava una grave discriminazione tra lavoratori, motivo che ci ha spinti, insieme all’Inca ad intraprendere la via giudiziaria fino ad arrivare alla Corte Costituzionale”.

Isee. Allarme dei Caf: domani finiscono i fondi
Ne parla Giorgio Sbordoni su Collettiva: /I fondi per i centri di assistenza fiscale non bastano più. A lanciare l’allarme, conti alla mano, è stata la Consulta nazionale dei caf. Al centro della questione l’intensificarsi dell’attività legata alle dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu), necessarie per l’ottenimento della certificazione Isee, lo strumento principale a disposizione del cittadino per accedere alle tante misure di sostegno al reddito messe in campo dal governo e dagli enti locali, in questo 2020 funestato dalla pandemia.“Ai ritmi attuali e stante la convenzione Inps in vigore – avverte Mauro Soldini, coordinatore della Consulta e presidente del consorzio nazionale dei Caf Cgil – esauriremo le risorse a disposizione il prossimo 9 ottobre, con tre mesi di anticipo”. A far saltare il banco, nello specifico, la grandissima richiesta del bonus vacanze. Per ottenerlo la soglia Isee è stata fissata a 40 mila euro, un criterio che ha permesso a un milione e mezzo di nuclei familiari di fare domanda. Con questi numeri le risorse per l’anno in corso sono andate esaurite in tempi record. “Proprio per questo – spiega Mauro Soldini – nella discussione che si sta tenendo in queste ore in Commissione Bilancio del Senato per la conversione in legge del decreto Agosto, sono stati presentati diversi emendamenti firmati da diverse forze politiche al fine di incrementare le dotazioni destinate ai caf proprio per l’attività di compilazione propedeutica all’ottenimento dell’Isee, affinché si raggiunga una cifra tale da poter concludere l’anno in corso con la piena copertura finanziaria”.

Due medaglie d’oro
Dal sito dell’HuffingontPost: Su suggerimento del Ministro dell’Interno, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto di conferimento della medaglia d’oro al valor civile a Willy Monteiro Duarte, il ragazzo ucciso brutalmente a Colleferro per difendere un suo amico, e Don Roberto Malgesini, il prete ucciso a coltellate a Como. In un nota del Quirinale, infatti, si legge come Willy sia stato “un luminoso esempio, anche per le giovani generazioni, di generosità, altruismo, coraggio e non comune senso civico, spinti fino all’estremo sacrificio”. “Con eccezionale slancio altruistico e straordinaria determinazione”, continua la nota dando spiegazione del conferimento della medaglia, “dando prova di spiccata sensibilità e di attenzione ai bisogni del prossimo, interveniva in difesa di un amico in difficoltà, cercando di favorire la soluzione pacifica di un’accesa discussione”Don Malgesini, contraddistinto  “con generosa e instancabile abnegazione si è sempre prodigato, quale autentico interprete dei valori di solidarietà umana, nella cura degli ultimi e delle loro fragilità, offrendo amorevole accoglienza e incessante sostegno”. Un uomo che, come scrive il Quirinale, “aveva sempre dato piena assistenza e pieno sostentamento. Luminoso esempio di uno straordinario messaggio di fratellanza e di un eccezionale impegno cristiano al servizio della Chiesa e della società civile, spinti fino all’estremo sacrificio”.

Le regine del Dna
Su quasi tutte le prime pagine di oggi la foto di due donne, due scienziate. Il Premio Nobel per la Chimica è stato infatti assegnato  a Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna “per avere sviluppato un sistema di editing del genoma”. Il sistema Crispr/Cas9, sviluppato dalle due ricercatrici, ha messo a disposizione una nuova potente soluzione per cambiare il Dna degli animali, delle piante e di altri microorganismi, con una precisione senza precedenti. Questo sistema ha permesso negli ultimi anni di sviluppare nuove terapie contro i tumori e potrebbe rendere possibile la cura di diverse malattie ereditarie.Semplificando molto – si legge sul sito del Post - le forbici di Crispr/Cas9 per modificare il materiale genetico in una cellula funzionano partendo da una sequenza genetica (Rna guida) approntata dai ricercatori che corrisponde a quella del Dna dove si deve effettuare il taglio nella cellula. La proteina Cas9 si mette all’opera ed effettua il taglio: se non ci sono altre istruzioni, le cellula ripara il proprio Dna perdendo un pezzo del proprio codice genetico, comportando la perdita delle istruzioni per il gene che i ricercatori volevano disattivare. Il sistema consente inoltre di innestare del nuovo Dna nella fase di riparazione, nel caso in cui i ricercatori vogliano modificare ulteriormente il funzionamento della cellula.

Ad Alessandria l’addio a Carla Nespolo
Sarà allestita oggi ad Alessandria alle ore 11 a Palazzo Ghilini la camera ardente di Carla Nespolo, ex presidente nazionale Anpi deceduta lunedì scorso, all'età di 77 anni. Nell'androne del palazzo, Carlo Smuraglia, presidente emerito dell'Anpi, terrà l'orazione funebre alle 15. Annunciata anche le presenze di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, e don Luigi Ciotti. Carla Nespolo per decenni è stata esponente di spicco della sinistra alessandrina, parlamentare prima tra le fila del Pci e poi dei Pds. Sempre punto di riferimento dei giovani. E - come abbiamo raccontato dedicandole due pagine del manifesto che la saluta con affetto - è stata la prima donna a diventare presidente dell'Anpi, un incarico ricoperto dal 2017 fino alla sua morte. È stata partigiana dell'epoca presente, connettendo i valori della resistenza all'attualità delle sfide alla democrazia, sotto tiro del razzismo e dei nuovi fascismi.

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.it