I fondi per i centri di assistenza fiscale non bastano più. A lanciare l’allarme, conti alla mano, è stata la Consulta nazionale dei caf. Al centro della questione l’intensificarsi dell’attività legata alle dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu), necessarie per l’ottenimento della certificazione Isee, lo strumento principale a disposizione del cittadino per accedere alle tante misure di sostegno al reddito messe in campo dal governo e dagli enti locali, in questo 2020 funestato dalla pandemia.

“Ai ritmi attuali e stante la convenzione Inps in vigore – avverte Mauro Soldini, coordinatore della Consulta e presidente del consorzio nazionale dei Caf Cgil – esauriremo le risorse a disposizione il prossimo 9 ottobre, con tre mesi di anticipo”. A far saltare il banco, nello specifico, la grandissima richiesta del bonus vacanze. Per ottenerlo la soglia Isee è stata fissata a 40 mila euro, un criterio che ha permesso a un milione e mezzo di nuclei familiari di fare domanda. Con questi numeri le risorse per l’anno in corso sono andate esaurite in tempi record.

“Proprio per questo – spiega Mauro Soldini – nella discussione che si sta tenendo in queste ore in Commissione Bilancio del Senato per la conversione in legge del decreto Agosto, sono stati presentati diversi emendamenti firmati da diverse forze politiche al fine di incrementare le dotazioni destinate ai caf proprio per l’attività di compilazione propedeutica all’ottenimento dell’Isee, affinché si raggiunga una cifra tale da poter concludere l’anno in corso con la piena copertura finanziaria”.

“A questo fine abbiamo anche scritto all’Inps e ai tre ministeri competenti, quello del Lavoro, quello dell’Economia e quello del Turismo senza ricevere ancora risposta e abbiamo avvisato il ministero dell’Università e della Ricerca, poiché in questo periodo cade la gran parte delle richieste Isee per gli universitari che potrebbero ritrovarsi in una condizione di estrema difficoltà già dai prossimi giorni”.

Cosa deciderete se non si troveranno soluzioni concrete? “L’esaurimento dei fondi – ci ha risposto Mauro Soldini – porterà i centri di assistenza fiscale a compiere una di queste tre scelte: non prestare più il servizio fino alla fine dell’anno; continuare a prestarlo gratuitamente, con grave danno per i propri bilanci; oppure cominciare a chiedere un contributo economico agli utenti. Ipotesi che saranno oggetto della discussione che i caf della Consulta faranno riuniti in assemblea la prossima settimana”.

Non ci resta che aspettare e vedere se i ministeri risponderanno e se passeranno gli emendamenti al decreto legge che deve essere convertito entro il 14 ottobre. Tenendo a mente, come ci ricorda Mauro Soldini, che “i centri di assistenza fiscale fanno il 90 per cento delle Dsu per l’Isee e che quindi questa situazione impatta fortemente sulle loro attività e sui costi che devono sostenere. Ma, soprattutto, che proprio queste coperture permettono al cittadino di ottenere, gratuitamente, le Dsu”.