L'affaire AstraZenica continua a dominare le prime pagine dei quotidiani. Il Corriere della sera apre con “Pronti a ripartire con i vaccini. Asse Draghi-Macron dopo lo stop”, la Repubblica sceglie invece: “Vaccini, ora l'Europa chiede aiuto a Pfizer”. Il Messaggero titola poi: “Decessi non legati al vaccino”, mentre la Stampa opta per: “Crisi AstraZeneca, il piano Draghi”. Il Sole24Ore punta invece sui cantieri, con: “Grandi opere, il blocco degli appalti: dal 2017 aperto un cantiere su tre”, mentre il Fatto quotidiano scrive: “Regioni, spese folli sgonfiate da Arcuri”. Infine il Manifesto apre con una grande foto del ministro Cingolani e il titolo “L'uomo delle stelle”.

Interviste
Sulla seconda pagina del Sole24Ore Giorgio Santilli intervista il ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini. “Per fortuna la commissione Ue aveva fatto questa scelta in modo molto chiaro fin dal suo insediamento, poi tradotto nel Pnrr – dice -. Non mi ha quindi stupito che tutti i Paesi siano stati chiamati a fare una programmazione diversa dal passato. L'Italia, con il ministro De Micheli, l'ha presa seriamente, e questo ci dà un vantaggio. Anche se abbiamo ancora alcune partite da chiarire con la Commissione proprio su cosa siano infrastrutture sostenibili”.

Marco Zatterin della Stampa intervista invece Mario Monti, a pagina 7. “Non ci hanno chiesto di dire come superare l'attuale emergenza Covid-19, ma di guardare avanti con raccomandazioni su come prevenire future pandemie e catastrofi sanitarie globali”, si legge. Il risultato è che “c'è molto da (ri)fare, perché i vari bracci dell'Onu non si parlano come dovrebbero, perché serve un Trattato vincolante per le pandemie, perché bisogna mobilitare anche la finanza privata verso l'ambiente e la salute, perché 'chi inquina paga' valga anche per i rischi creati in questi campi. Tutto si tiene, assicura il presidente della Bocconi, lo dimostra il virus passato da una specie animale a quella umana. La risposta deve essere globale, in casa Onu come nell'Unione europea, insoddisfacente, quest'ultima, perché non aveva i poteri per agire”.

Sul Fatto quotidiano, a pagina 6, invece Elisabetta Ambrosi pone delle domande alla epidemiologa Sara Gandini sulla scuola: “È giusto legare il ritorno a scuola alla vaccinazione degli insegnanti? - si legge - Le pubblicazioni scientifiche internazionali non mostrano rischi più elevati negli insegnanti rispetto alle altre categorie professionali. C'è una differenza. tra bambini e adolescenti? Il rischio cresce con l'età. Gli adolescenti si contagiano e contagiano di più rispetto ai bambini e meno rispetto agli adulti. Anche una recente pubblicazione su Science ha mostrato che la classe di età che contribuisce in modo sproporzionato alla diffusione del virus è quella degli adulti (20-50 anni). I contagi avvengono principalmente tra adulti e adulti anche nelle scuole. Intendiamoci: il rischio zero non esiste. Le scuole non sono 'sicure in assoluto' come nessun luogo durante una pandemia, ma ci sono protocolli da seguire. E come per ogni scelta, va fatto un bilancio tra rischi e benefici”.

Sulla Gazzetta del Mezzogiorno, a pagina 8, c'è un'intervista al segretario della Uilm Rocco Palombella su Mittal, firmata da Giacomo Rizzo. “Abbiamo la sensazione di trovarci in un binario morto –- dice - . Non ci sono punti di riferimento. Anche l'ipotesi di capitalizzazione della nuova società temiamo possa essere messa in discussione. La cosa drammatica che stiamo vivendo è che da quando c'è stata la crisi di governo, e sono passati due mesi, ad oggi, l'unica certezza è una sentenza del Tar che ha ordinato la fermata dell'area a caldo e poi la pronuncia del Consiglio di Stato che ha accolto la sospensiva e deciderà nel merito il 13 maggio. Ma non abbiamo letto nelle dichiarazioni del ministro Giorgetti, in occasione dell'unico incontro ufficiale che abbiamo avuto il 19 febbraio, alcuna assunzione di impegni sull'ingresso dello Stato in questa società e sul fatto che l'accordo va avanti”.

Il Secolo XIX, a pagina 12 intervista infine il segretario Fisac Nino Baseotto, che dice: “Mettere insieme tre debolezze è un'ipotesi complicata. Carige, Mps e Popolare di Bari hanno potenzialità, problematiche e presenza sul territorio molto diverse. Il dato comune è che sono in difficoltà, perciò occorre che il governo dica qual è l'indirizzo e l'azione di sistema, nel rispetto dell'autonomia dei singoli istituti. Occorre che il governo dica quale approccio ha rispetto alle crisi» La visione della Fisac? Ad esempio non ci convince la tendenza alla desertificazione dei servizi finanziari in molte zone d'Italia”.

Editoriali e commenti
Sul Sole24Ore, a pagina 12, appare un'analisi macroeconomica di Innocenzo Cipolletta. “Oggi, dopo oltre venti annidi bassa o nulla inflazione, siamo altrettanto convinti che la deflazione sia una caratteristica strutturale dei nostri tempi e rifiutiamo di pensare che un processo inflazionistico possa tornare – scrive -. Eppure, l'alternarsi di periodi di alta e bassa inflazione ci dovrebbe indurre a essere più cauti nel pronunciare sentenze definitive circa la sua scomparsa. Siamo usciti dal ciclo dell'alta inflazione non già per un miracolo inspiegabile, ma grazie a politiche antinflazionistiche perseguite da tutti i Paesi, a forti innovazioni tecnologiche e a un processo di allargamento dei mercati che abbiamo chiamato globalizzazione. In particolare, la sconfitta dell'inflazione è dovuta all'avvento dell'era digitale e alla globalizzazione”.

Sul Fatto quotidiano, a pagina 8, Gad Lerner si occupa di cittadinanza. “Mi rivolgo con deferenza a Luciana Lamorgese, ministra dell'Interno in carica dal settembre 2019 – si legge - , per sottoporre alla sua attenzione il caso di due giovani stranieri per i quali le è pervenuta - non direttamente dagli interessati - analoga richiesta di concessione della cittadinanza italiana. Il primo ha 34 anni, il secondo ne ha 29. Uno è uruguaiano, l'altro egiziano. Il primo si chiama Luis Alberto Suárez Diaz e fa il calciatore. Il secondo si chiama Patrick George Zaki e avrebbe dovuto conseguire nel settembre prossimo il suo Master presso l'Università di Bologna, non fosse recluso in attesa di giudizio da oltre 13 mesi nel carcere di Tora, alla periferia del Cairo. Risultano coinvolte. a diverso titolo, anche due importanti università italiane: quella di Perugia, oltre a quella di Bologna”.

Un'analisi sulla condizione femminile a pagina 3 di Avvenire è poi affidata alle imprenditrici Marjut Falkstedt e Maria Leander. “Ricollegandoci all'esempio della Food Concepts, occorrono strategie dirette a promuovere e a sostenere le donne – scrivono -. Nel corso dei millenni si sono formati dei pregiudizi di genere che solo il tempo e la determinazione riusciranno ad abbattere. Servono idee concrete che assicurino una ripartizione più uniforme nelle fasi di selezione, formazione, promozione e investimento. Al Gruppo Bei, che comprende la Banca europea per gli investimenti e il Fondo europeo per gli investimenti, abbiamo adottato una strategia di genere per i nostri investimenti che poggia su tre fondamentali pilastri concettuali, ovvero tutela, impatto e investimenti:1) tutela dei diritti delle donne, anche per quanto riguarda la loro incolumità; 2) maggiore impatto dei nostri progetti, tenendo conto delle esigenze tanto degli uomini quanto delle donne oltre che alla parità; 3) investimenti diretti alle progetti che forniscono un aiuto economico alle donne”.

Di Ius soli invece scrive Gianni Cuperlo su Domani a pagina 13. “La discussione dei prossimi mesi dovrà essere meno condizionata dalla cronaca - si legge - . Allora, benissimo accendere i riflettori sullo ius soli, ma se, assieme a quello, riuscissimo a fissare i parametri perla cittadinanza del dopo, allora avremmo fatto un pezzo di strada e a trarne beneficio non sarebbe la politica solamente, ma quanti oggi di una qualche radicalità hanno più bisogno”.

Lavoro, sindacato, welfare
A pagina 31 del Corriere della sera si dà notizia della nuova cassa alla Stellantis di Melfi. “Le rappresentanze dei lavoratori hanno espresso preoccupazione per la decisione dell'azienda. Dopo l'annuncio di ulteriori tre settimane di Cigo a Melfi, è indispensabile un incontro a livello nazionale, hanno aggiunto”.

Il Manifesto, a pagina 6, si occupa poi di Codice degli appalti. “II governo pensa a modificare il codice appalti. Ma ci è stato comunicato che entro fino aprile vi sarà da parte del governo un intervento - forse un decreto - per semplificare alcuni passaggi, diversi dei quali ricompresi nel Codice stesso degli appalti. La notizia la dà Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil al termine dell'incontro con il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini. Un incontro 'positivo e proficuo' per tutte le parti sindacali. Ma evidentemente le spinte per 'sburocratizzare gli appalti' della Lega, di Forza Italia e di Italia Viva nella maggioranza del governo Draghi sono così forti da mettere a rischio nuovamente il Codice sugli appalti che aveva portato un po' di sicurezza nella giungla dell'edilizia”.

Di Sblocca-cantieri per il Recovery scrive il Fatto quotidiano, con Virginia Della Sala, a pagina 7. “Il modello Genova rappresenta 'un esempio di governance virtuosa' e di 'capacità di esprimere le energie più generose e le professionalità più elevate nei momenti di difficoltà' – si legge -. Per 'modello Genova', in genere, si intende l'eliminazione delle gare con le procedure affidate a un commissario. Un sistema che poteva funzionare solo per la ricostruzione del Morandi, ma che continua a essere indicato dai più, dalla Lega a pezzi di maggioranza, come una soluzione per sbloccare i cantieri. L'idea di fondo è che i soldi del Recovery Plan saranno tanti e dovranno essere spesi velocemente”.

Sul Sole24Ore , a pagina 6, Giorgio Pogliotti torna a parlare di blocco dei licenziamenti: “Il blocco generalizzato dei licenziamenti sarà prorogato dal 31 marzo al 30 giugno. Dopo questa data il divieto resterà in vigore per i settori privi della copertura degli ammortizzatori ordinari (in sostanza il terziario) fino ad ottobre, quando si prevede sarà operativa la riforma per assicurare un sistema di protezione sociale universale. È questa la road map tracciata dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando che, intervistato da "Radio anch'io" ha confermato come nel Dl Sostegni la proroga della cassa Covid viaggerà in parallelo al blocco dei licenziamenti.”

Dello stesso tema si occupa anche Enrico Marro del Corriere della sera a pagina 29: “Per i lavoratori che hanno diritto alla cassa integrazione in deroga o al Fis,i1 Fondo di integrazione salariale, il blocco dei licenziamenti sarà prorogato fino alla fine di ottobre. Sette mesi in più, rispetto all'attuale scadenza del 31 marzo, di cui beneficeranno i lavoratori del terziario e delle piccole e piccolissime aziende (la cig in deroga, con il Covid, è stata infatti estesa anche a quelle da a 5 dipendenti). Per chi invece lavora nelle imprese più grandi, dove c'è la cassa ordinaria, la proroga del blocco dei licenziamenti sarà di tre mesi, fino alla fine di giugno”.

Sempre sul Sole24Ore, ma a pagina 6, Carmine Fotina scrive invece di crisi aziendali. “E' un mini rafforzamento- si legge. La struttura per le crisi di impresa incardinata presso il gabinetto del ministero dello Sviluppo economico potrà avvalersi solo di dodici funzionari in più. L'incremento è contenuto nella bozza del decreto dello Sviluppo, d'intesa con il ministero del Lavoro, che dovrà servire a ridare slancio alla zoppicante gestione delle vertenze. Non è un'iniziativa che nasce da questo esecutivo. Il decreto che sarà firmato dai ministri Giorgetti (Sviluppo) e Orlando (Lavoro), infatti, ricalca sostanzialmente la bozza che era stata preparata dai loro predecessori, Patuanelli e Catalfo, eche giace nei cassetti ministeriali addirittura da quasi un anno. Mentre, in piena emergenza Covid, alcune vertenze esplodevano o tornavano a complicarsi (Whirlpool, ex Embraco, Ast, Blutec, Jabil, ex Lucchini di Piombini, Bekaert, Corneliani solo per citare gli esempi più noti) la burocrazia governativa indugiava sul rafforzamento della task force”.

Il Messaggero, infine, torna a parlare di Ilva, a pagina15: “Domani al Mise si terrà un vertice sull'intero settore siderurgico in Italia. Al centro l'Ilva, ma anche le acciaierie di Terni e Piombino. Al tavolo, presieduto dal ministro Giancarlo Giorgetti, parteciperanno i ministri Mara Carfagna, Roberto Cingolani e Daniele Franco. Invitati anche l'ad di Invitalia Domenico Arcuri, e l'ad di Cdp Fabrizio Palermo”.

Collettiva oggi apre con un contributo di Susanna Camusso sulla campagna del sindacato europeo per una direttiva su salari minimi e contrattazione, un'analisi sulle disparità nell'Unione,  e la diretta streaming dell'iniziativa sul tema organizzata oggi dalla Cgil.

L’agenda degli appuntamenti
Da segnalare, tra gli appuntamenti, i seminari organizzati da Cgil, Cisl e Uil in preparazione alla XXVI Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Oggi, 17 marzo, alle 10.30 “Dalle interdittive al recupero delle aziende confiscate e sequestrate. Introduce: Felice Alfonsi (Ufficio Organizzazione-Legalità Uil). Intervengono: dr.ssa Francesca Montalti, LegaCoop; dr. Camillo De Bernardinis, Amministratore Delegato Cooperazione Finanza Impresa; dr. Luciano Modica, Amministratore Giudiziario. Conclude: Andrea Cuccello (Segretario Confederale Cisl). Domani, giovedì 18 marzo, sempre alle 10.30, “I protocolli di legalità e gli accordi con le stazioni appaltanti. Introduce: Paolo Acciai (Dipartimento politiche dell’edilizia, delle infrastrutture e dei trasporti, della legalità Cisl); Intervengono: dr. Michele Corradino, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato, già Componente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione; prof. Alberto Vannucci, professore di Scienza Politica e Direttore Master Anticorruzione presso l’Università Normale di Pisa. Conclude: Giuseppe Massafra (Segretario Confederale Cgil).

Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.