“Con la chiusura delle librerie è ora necessario garantire quanto più possibile la consegna dei libri attraverso le diverse modalità, anche rilanciando il ruolo delle edicole per la capillare distribuzione territoriale dei volumi”. E’ quanto dichiara Giulia Guida, segretaria nazionale Slc-Cgil lanciando un’ipotesi a supporto anche dell’interpretazione da parte dell’Associazione dei librai italiani delle norme che consentirebbero alle librerie la consegna dei volumi a domicilio e in modalità drop presso gli esercizi commerciali aperti, come alternativa alle consegne tramite corriere e nel rispetto della salute dei lavoratori.

Anche dal Sinagi, il Sindacato nazionale giornalai d’Italia affiliato a Cgil e Slc-Cgil, il segretario generale, Giuseppe Marchica, ricorda che “le edicole sono sempre stati luoghi in cui i libri sono trattati con i guanti e in questo momento, in cui bisogna dare i servizi alle persone, possono dare un contributo implementando la dotazione di libri”. Per Marchica “questo aiuta anche gli edicolanti che stanno mantenendo aperti i loro esercizi per dare un servizio, ma con fatturati molto più bassi rispetto al normale”. “La maggiore presenza di volumi in edicola – conclude - aiuta il sistema libri e le edicole a recuperare tutti una fetta di fatturato e consentire di potere lavorare meglio e dare, nell’ambito delle norme di prevenzione per il contagio da Coronavirus, un servizio ai cittadini che ne hanno bisogno”.

Giulia Guida aggiunge poi che “questo momento di inasprimento delle misure per far fronte alla diffusione Covid-19 può quindi essere affrontato anche con la possibilità di garantire la fruizione di un bene culturale quale è la lettura”.