Grande è la mobilitazione delle categorie nazionali e delle strutture territoriali per contrastare la diffusione del coronavirus. Iniziamo dalla Lombardia, dove oggi (lunedì 24 febbraio) è previsto un incontro tra Cgil, Cisl, Uil e Regione. “Abbiamo rappresentato al presidente Fontana – spiegano i segretari generali regionali Elena Lattuada (Cgil), ​Ugo Duci (Cisl) e ​Danilo Margaritella (Uil) – la necessità, da un lato, di dare la più immediata, diffusa ed esaustiva informazione ai lavoratori e alle lavoratrici che (in base alle ordinanze già emesse e a quelle che si rendesse necessario emettere ancora) non dovranno recarsi al lavoro per un tempo a oggi indeterminato, dall'altro, di istituire con urgenza un tavolo per condividere, anche con le associazioni imprenditoriali, gli strumenti ordinari e straordinari più idonei per la gestione dell’emergenza lavorativa, che si aggiunge a quella sanitaria”.

Cgil, Cisl e Uil della Lombardia, inoltre, ritengono “necessario adottare comportamenti e azioni uniformi in merito alle diverse attività sindacali che le categorie e i territori mettono in campo”. A tal fine, dunque, hanno invitato tutte le strutture “a valutare l’opportunità di non convocare né indire assemblee, attivi, manifestazioni, presìdi e quant'altro, che non siano assolutamente necessarie e urgenti. Questo ovviamente vale in maniera tassativa e inderogabile per le zone oggetto delle ordinanze restrittive”. In conclusione, i sindacati lombardi esprimono “la vicinanza, la solidarietà e la gratitudine a tutti i lavoratori e le lavoratrici che operano nei servizi sanitari, comunali, di emergenza-urgenza e protezione civile, che in queste ore sono in campo con professionalità e dedizione per fronteggiare le conseguenze dell’emergenza sanitaria”.

In campo anche Cgil, Cisl e Uil del Veneto. I sindacati invitano le lavoratrici e i lavoratori “ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni delle autorità. Per quanto riguarda le attività lavorative e sindacali, le nostre organizzazioni applicheranno rigorosamente le misure di prevenzione e contenimento del contagio, che man mano saranno diramate dalla Regione. Dai comportamenti di ciascuno dipende, seppur in piccola parte, la soluzione dell'emergenza sanitaria in corso. Solo tutti insieme possiamo superare le difficoltà di questa fase così particolare”. I segretari generali regionali Christian Ferrari (Cgil), Gianfranco Refosco (Cisl) e Gerardo Colamarco (Uil) ringraziano “le lavoratrici e i lavoratori pubblici, in particolare chi opera nell'ambito sanitario, che stanno facendo – come e più di ogni giorno – il proprio dovere con passione, dedizione e competenza, sopportando sacrifici e preoccupazioni inedite per il nostro Paese e il nostro territorio. Il loro ruolo è prezioso e decisivo ancor più che in passato”. E si augurano, in conclusione, che “polemiche e strumentalizzazioni siano lasciate da parte, che tutte le forze politiche e sociali dimostrino la massima unità e responsabilità per raggiungere l'obiettivo irrinunciabile di tutelare, con i mezzi che abbiamo a disposizione e con i provvedimenti necessari, la salute dei cittadini”.

Un incontro urgente con la Provincia è quanto chiedono Cgil, Cisl e Uil del Trentino. “Crediamo sia utile fin da subito individuare ogni modalità contrattuale e organizzativa affinché anche sui luoghi di lavoro, a partire da quelli a più alto rischio come ospedali e luoghi di cura, sia possibile ridurre il tasso di diffusione del virus, cercando di mantenere, dove possibile, gli attuali livelli di produzione e di servizio”, spiegano i sindacati: “Qualora le modalità della quarantena preventiva fossero effettivamente attuate su scala più ampia in Trentino, anche a fronte del fatto che nel Nord-Est si sono verificati i primi casi di contagio, crediamo sia indispensabile, da un lato, poter accedere agli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, dall'altro, diffondere l'utilizzo di forme anche innovative di organizzazione del lavoro così da permettere il mantenimento il più possibile degli attuali livelli di produzione e di servizio ai cittadini e alle imprese”. Per questo motivo Cgil, Cisl e Uil del Trentino hanno chiesto alla Provincia di “convocare un vertice tra organizzazioni datoriali e sindacali, coinvolgendo consulenti del lavoro, Inps e Inail, per verificare insieme quali possono essere le modalità più opportune per attivare questi e altri strumenti utili a ridurre le possibilità di contagio”.

In Emilia Romagna la segreteria Cgil, in raccordo con la Cgil nazionale e fermo restando eventuali decisioni delle autorità sanitarie e di governo che prevedono specifiche restrizioni, ritiene necessario “continuare a garantire l'apertura di tutte le Camere del lavoro e di tutte le attività di tutela individuale. Anche le attività sindacali di categoria proseguono senza interruzioni”. Le iniziative pubbliche e le assemblee sindacali “che non hanno ragione di urgenza” possono essere rinviate, fermo restando che devono essere garantite le prerogative e le funzioni del sindacato.

Forte è la preoccupazione per il turismo. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno sottoscritto, assieme a Federturismo Confindustria e Confindustria Alberghi, un avviso comune in merito all'impatto del coronavirus sul comparto. “Il settore turistico – spiegano sindacati e associazioni d’impresa – rappresenta una parte fondamentale del tessuto economico del Paese, incidendo per il 13 per cento sul Pil e per il 14,7 sull'occupazione totale. Pertanto, il rischio di un’importante contrazione della domanda turistica impone l'attuazione di un monitoraggio costante”. In considerazione di questo, dunque, i firmatari hanno chiesto al governo “la convocazione di un tavolo o di un incontro congiunto per condividere i problemi del settore e individuare rapidamente misure specifiche a sostegno delle imprese e dei lavoratori”.

Sospese da oggi (lunedì 24 febbraio) le assemblee per l'approvazione dell'ipotesi di rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei bancari in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Così hanno deciso Fisac Cgil, Fabi, First Cisl, Uilca Uil e Unisin, esprimendo anche “solidarietà e sostegno a tutte le lavoratrici e ai lavoratori delle zone colpite”. I sindacati del settore bancario “lavoreranno in intesa con Abi per attuare tutte le misure possibili a tutela della salute e sicurezza sul lavoro” per fronteggiare l'emergenza coronavirus. I segretari generali, infine, assicurano che “verrà recepita scrupolosamente la circolare del ministero della Salute, che sarà inviata a tutte le strutture territoriali e aziendali delle organizzazioni sindacali”.