Due ore di sciopero generale oggi (venerdì 7 febbraio), a partire delle ore 12, dei ferrovieri dipendenti da tutte le aziende di settore operanti sulla rete nazionale e locale. “Un fatto gravissimo e inaccettabile”, hanno affermato Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fast Confsal, Ugl Taf e Orsa, commentando la notizia della “perdita di due colleghi, del ferimento di altri due e di 29 passeggeri”.

Il treno Frecciarossa 9595 Milano-Salerno è deragliato alle 5.34 di giovedì 6 febbraio nei pressi di Ospitaletto Lodigiano (Lodi). Alcune vetture si sono ribaltate, provocando la morte del macchinista Giuseppe Cicciù, 52 anni, e dell’addetto dello Ferrovie dello Stato Mario Di Cuonzo, 59 anni) e il ferimento di 31 persone. Al momento dell'incidente a bordo c'erano 33 passeggeri in tutto, oltre al personale di Trenitalia.

I sindacati esprimono “vicinanza e cordoglio alle famiglie dei due colleghi deceduti” e augurano “pronta guarigione ai colleghi e ai passeggeri feriti”. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fast Confsal, Ugl Taf e Orsa rilevano come sia “terribile che facendo correttamente, diligentemente e con professionalità e passione il proprio lavoro si possa perdere la vita”, ritenendo “ancor di più inaccettabile quando questi eventi si verificano in un sistema tra i più avanzati a livello mondiale dal punto di vista della sicurezza”. In conclusione, i sindacati sottolineano di essere stati già convocati dal gruppo Fs per oggi alle ore 12: “Vogliamo capire, per quanto sarà possibile, la dinamica dell'incidente, dopodiché avvieremo tutte le iniziative del caso”.

Riguardo la dinamica dell’incidente, il procuratore di Lodi Domenico Chiaro ha spiegato in conferenza stampa che “il locomotore si è staccato a 300 chilometri all'ora e ha deragliato all'altezza di uno scambio posto in una posizione diversa da quella che doveva essere”. L'attenzione del Nucleo operativo incidenti ferroviari si sta dunque appuntando su dei lavori di manutenzione che solo poche ore prima dell'incidente avevano interessato uno scambio lungo la tratta dell'alta velocità. Sotto osservazione è il “deviatoio”, parte dello scambio, all'altezza dell'incidente, “interessato da lavori di manutenzione”, ha aggiunto il procuratore: “Dobbiamo verificare se era chiuso o aperto, se lo scambio fosse stato dritto per dritto il treno non sarebbe deragliato”.  Al momento le ipotesi di disastro ferroviario, omicidio e lesioni colpose sono a carico di ignoti.

La motrice, ossia la prima carrozza su cui viaggiavano i macchinisti, si è distaccata - per un sistema di sicurezza - non facendo deragliare il resto del treno e togliendo velocità al Frecciarossa. La corsa della prima vettura è stata frenata da diversi ostacoli, tra cui alcuni carrelli, ed è finita contro una palazzina degli attrezzi delle ferrovie. Un impatto che ha sbalzato i macchinisti fuori: sono morti sul colpo, i loro colpi sono stati trovati a terra, a diverse decine di metri di distanza dal punto iniziale dell'impatto. Saranno le scatole nere presenti sul Frecciarossa, già recuperate, a restituire gli ultimi istanti di un viaggio finito così drammaticamente.