Questa mattina una delegazione di lavoratori, insieme a sindacati e Rsu di Piaggio Genova, ha incontrato il prefetto per illustrare la situazione venutasi a creare con la richiesta di amministrazione straordinaria dell’azienda. Lo rende noto Antonio Caminito, segretario Fiom-Cgil Genova. Che spiega: "Abbiamo chiesto di anticipare la data del 7 dicembre già in calendario per l’incontro con il ministero dello sviluppo Economico, ed inoltre che il governo capisca l’urgenza della nomina del commissario e dei commissari, visto che la legge ne prevede uno o tre. L’azienda non può permettersi periodi di vuoto decisionale: si rischia di perdere clienti importanti. Abbiamo tra l’altro appreso in mattinata che il governo intende procedere con un bando per la “ricerca” dei commissari, che scade il 30 novembre, quindi ulteriore tempo di attesa".

"La Fiom genovese, fermo restando che è nostro obiettivo prioritario la salvaguardia dell’intera azienda nei suoi 1200 dipendenti oltre all’indotto, ha ribadito con forza la necessità di riscrivere un nuovo piano industriale che preveda la salvaguardia degli attuali occupati - prosegue Caminito -. Il governo non può solo gestire le norme ma deve dare indicazioni precise, perché se la proprietà ha abbandonato vi sono responsabilità che partono da lontano. Tuttavia occorre fare chiarezza, che ancora oggi manca, la domanda da porsi è una ed è la più importante: la proprietà esiste ancora o no? Se la proprietà esiste ancora ci dica quali sono gli accordi presi: il 15 novembre il presidente del Consiglio era ad Abu Dhabi che cosa si sono detti su Piaggio? Quali garanzie sono state concesse alla proprietà? O come temiamo non si sono detti nulla e gli sceicchi stufi dei continui rinvii hanno deciso di  lasciare la gestione di Piaggio in mano al governo italiano".

"Se è cosi - insiste il responsabile Fiom - ci devono dire come intendono salvare l’intera azienda, perché tra i compiti del commissario in amministrazione straordinaria vi sono anche le cessioni di attività per garantire la continuità e noi non permetteremo per l’ennesima volta (il quarto piano in 5 anni) nuovi tagli sul territorio genovese abbiamo già abbondantemente pagato con centinaia di posti tagliati a fronte di garanzie anche governative che sono risultate carta straccia".

"Abbiamo detto inoltre al prefetto che non è indifferente il come si sono accumulati 300 milioni di debiti, quelli necessari per chiedere l'amministrazione straordinaria. L’azienda ha comunicato il 21 dicembre di aver azzerato l’indebitamento con una rinegoziazione con le banche, con Leonardo e ricapitalizzando; ci chiediamo come abbia fatto l’azienda ad accumulare in 11 mesi debiti per 300 milioni, o l’azienda ha rimesso in discussione gli accordi già fatti? Anche a queste domande occorre rispondere. Il prefetto ha confermato l’intenzione di chiedere al governo una data diversa e particolare attenzione su una vertenza molto complicata e che può avere un unico obiettivo condiviso dal sindacato l’unicità aziendale e la tutela dell’insieme degli occupati", conclude Caminito.