Quadro allarmante sull’occupazione pubblica: lo studio realizzato dalla Funzione Pubblica Cgil di Roma e del Lazio e presentato al congresso in corso a Roma analizza il numero dei dipendenti pubblici dei comparti Aran dal 2001 al 2016 e si basa sui dai dati del Conto annuale della Ragioneria generale dello stato. Si evidenzia una forte riduzione dei dipendenti in questi comparti nei 15 anni dal 2001 al 2016: -16,8% in Italia e -18,2% nel Lazio, dove si concentra la grande parte di ministeri e enti pubblici. Nel Lazio le maggiori riduzioni rispetto al dato generale si registrano in particolare nei ministeri (-25,6% a fronte del -23,3% generale) e nella sanità (-10,2%, a fronte del -5,8 % generale). 

Preoccupanti anche i dati relativi all’età media degli addetti pubblici in Italia che è aumentata notevolmente in tutti i comparti: nel 2016 i dipendenti tra 55 e 64 anni (che avranno tra i 58 e i 67 nel 2019) erano il 39,7% del totale, ovvero due su cinque. Dalle stime effettuate dalla Fp Cgil di Roma e Lazio, nel Lazio nel 2016 la fascia tra 55 e 64 anni incide per il 43.1%, ben al di sopra dell’incidenza nazionale (39,7%). Ciò significa che nel 2019 oltre 500.000 lavoratori pubblici italiani (66 mila nel Lazio), circa il 40% del totale, sarà nella fascia tra 58 e 67 anni.

Il risultato è che con il trend annuo del 2% di pensionamenti, alle attuali regole, nel periodo 2001-2019 si perderanno circa 300.000 posti in totale, uno su cinque (36.000) nel Lazio.  Con l’ipotesi di entrata in vigore di “quota 100”, la platea interessata dai pensionamenti aumenterà, considerando anche le stime sul periodo contributivo. 

"I numeri destano allarme per la loro rilevanza o per il loro prevedibile impatto negativo sul livello delle prestazioni vitali, verso i cittadini, come nel caso dei Servizi sanitari, dei servizi di assistenza sociale e all’infanzia, di vigilanza urbana. È per questo sempre più urgente gestire il ricambio generazionale in una doppia ottica, sul piano della riforma pensioni e su un piano straordinario di assunzioni, che liberi spazio a un’occupazione giovane, preparata e messa in condizioni di partecipare a una vera innovazione del sistema dei servizi pubblici", commenta la Fp Cgil.