I finanzieri del Gruppo di Locri hanno eseguito alle prime luci dell'alba un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Locri che dispone gli arresti domiciliari nei confronti di Domenico Lucano, sindaco del Comune di Riace, e il divieto di dimora per la sua compagna, Tesfahun Lemlem, nell'ambito dell'operazione denominata “Xenia”. Le accuse per Lucano sono favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.

“Arrestato perché accoglie chi ha bisogno? Arrestato perché salva il suo piccolo paese dall’abbandono?”, scrive in un post su Facebook il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra. “Le inchieste della magistratura si rispettano sempre, ma questa ordinanza nei fatti blocca l’esperienza più significativa che dimostra come integrazione e accoglienza siano la chiave di volta per risollevare l’intero Paese. Restiamo in attesa di conoscere i dettagli del provvedimento, ma esprimiamo solidarietà al sindaco Mimmo Lucano e valuteremo le iniziative di mobilitazione per confermare tutta la nostra vicinanza alla comunità di Riace”.

“Continua l’accanimento contro Mimmo Lucano, sindaco di Riace. Il suo modello di accoglienza verso i migranti è da tempo sotto attacco, e oggi arriva l’arresto per la paradossale accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina”. Lo dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale della Fiom Cgil. “Abbiamo sempre sostenuto le politiche di concreta integrazione portate avanti con coraggio da Mimmo Lucano e staremo al suo fianco anche in questo momento. È ancora più necessaria una mobilitazione nazionale contro il razzismo e per i diritti dei migranti, per l’accoglienza e per il lavoro di tutte e tutti”.

“Non entriamo nel merito delle indagini e dei provvedimenti in atto, ma voglio solo ricordare che da qualche anno quando si nomina Riace non si pensa subito o solo ai famosi bronzi, bensì al modello di accoglienza e di integrazione, che lì si è sviluppato. Un modello che fa paura a chi annuncia lo spettro degli sbarchi, i porti che vanno chiusi, i migranti che portano malattie e criminalità; un modello che fa paura a chi non vuole l’accoglienza e usa il tema migranti per non parlare di altre questioni. Per questo in attesa di conoscere i dettagli e gli sviluppi dell’inchiesta, esprimiamo solidarietà al Sindaco Mimmo Lucano e al suo modello di comunità accogliente e solidale”. Lo dichiara Ivana Galli, segretaria generale della Flai Cgil. “Anche oggi in queste ore, comunque, difficili e drammatiche la Flai Cgil sta con Riace, sta dalla parte di chi accoglie e crede che bloccare esperienze come Riace sia un grave danno per tutti”.

Così il segretario generale della Cgil Palermo, Enzo Campo, insieme alla segreteria provinciale: “Solidarietà a chi ha realizzato a Riace un modello di accoglienza che rappresenta, a partire da una piccola cittadina del Sud, una delle esperienze più riuscite in Italia e apprezzate anche  a livello mondiale. Nell'attesa che la la magistratura faccia chiarezza  diamo tutto il nostro sostegno a Mimmo Lucano, sindaco di Riace per il lavoro che sta facendo. Occorre la mobilitazione del più ampio fronte democratico e antirazzista - prosegue - per evitare che una impresa sociale di questo spessore, che opera nella direzione della piena integrazione e dell'affermazione dei diritti dei migranti, possa essere ostacolata nel suo cammino”.

SCHEDA Come funziona il modello di accoglienza
Anpi-Arci-Cgil-Articolo21: è simbolo nel mondo

Sui social si diffonde l'hashtag #iostoconMimmoLucano, rilanciato anche dalla Filctem Cgil che scrive: “Saremo sempre al fianco di chi difende i deboli”. 

Mentre arriva subito una prima risposta di piazza con un sit-in improvvisato a Roma a piazza dell'Esquilino dove in poche ore si radunano almeno un migliaio di persone, presenti anche diverse bandiere della Cgil. I manifestanti - riferisce l'agenzia Agi - hanno appeso cartelli di solidarietà con il primo cittadino simbolo delle politiche di accoglienza e integrazione dei migranti. Dopo questa prima mobilitazione spontanea si lavora già ad una manifestazione più grande da tenere a Riace sabato 6 ottobre.