“Il governo faccia chiarezza su quali politiche vuole mettere in campo per superare l’emergenza abitativa, manca qualsiasi indicazione sugli interventi da programmare. Riteniamo che le difficoltà legate alle occupazioni abusive non possano essere risolte convocando i prefetti, e chiediamo, quindi, che l’esecutivo si confronti ampiamente con le parti sociali e torni a ragionare di politiche per la casa”. È quanto dichiara in una nota la Cgil nazionale.

“I dati che vengono periodicamente diffusi – sottolinea la confederazione – sono sempre più preoccupanti: 1,7 milioni di famiglie vivono in disagio economico da locazione, oltre un quarto della popolazione vive in sovraffollamento, tre milioni di famiglie si trovano in condizioni di ‘povertà energetica’ e cresce la quota di popolazione che non riesce a pagare l’affitto o a scaldare la propria abitazione”.

Un quadro che rende evidente come “non basti affrontare il tema delle occupazioni abusive. Il governo deve individuare contestualmente ‘soluzioni alloggiative alternative’, come indicato dalla circolare, e intervenire su un problema che sta assumendo proporzioni enormi. Problema ulteriormente aggravato – prosegue la Cgil – dal recente blocco dei 96 progetti del piano Periferie, molti dei quali riconducibili proprio ad interventi di edilizia sociale”.

“Su questi temi – ricorda infine il sindacato di corso d’Italia – abbiamo più volte avanzato le nostre proposte per dare risposte concrete, con credibilità e prospettiva. Chiediamo, quindi, al governo di non sottrarsi alle proprie responsabilità e di non far ricadere il problema solo sulle amministrazioni locali, che si troveranno in estrema difficoltà nel gestire, senza mezzi né strumenti, la condizione di decine di famiglie in strada o in strutture private di accoglienza. Sollecitiamo un tavolo di confronto”.