“È attualmente in corso presso diversi enti militari del Ministero della Difesa una sorta di corsa all’occupazione selvaggia dei posti riservati alla dirigenza civile da parte dei militari. Incarichi distribuiti dall’amministrazione centrale tra gli ufficiali posti preventivamente in aspettativa, disposti in spregio e aperta violazione delle norme di legge e accordi vigenti che, invece, prescrivono la piena valorizzazione del personale civile nei ruoli della Difesa”. Ad affermarlo è il segretario nazionale Fp Cgil, Salvatore Chiaramonte.

Nomine che – spiega il dirigente sindacale –, “unite ai contenuti del disegno di legge 2728, attualmente all’esame della Commissione difesa del Senato, e all’attuazione delle norme incluse nel decreto legislativo 94/2017, che stabilisce l’assunzione dello status di dirigente per quasi 10.000 ufficiali con il grado di maggiore e tenente colonnello delle tre forze armate e dell’Arma dei carabinieri, rafforzano in modo esponenziale la sensazione di trovarsi al cospetto di un pericoloso e antidemocratico progetto di militarizzazione strisciante del ministero della Difesa”.

Per il sindacalista, “c’è bisogno di attivare maggiore controllo e rigore democratico nella valutazione e trattazione di temi sensibili come questi. Occorre spegnere sul nascere eventuali velleità di autarchia e attivare percorsi di valorizzazione delle componenti civili dei ministeri che governano l’amministrazione delle forze armate e di polizia, a partire proprio da un'inversione di tendenza nell’affidamento degli incarichi dirigenziali da parte del dicastero guidato dalla ministra Pinotti, da riservare e attribuire ai dirigenti e funzionari civili dell’amministrazione Difesa, piuttosto che al personale militare, al quale devono essere affidati, come diciamo ormai da tempo, compiti esclusivamente operativi. Per raggiungere tali obiettivi, ci batteremo in tutte le sedi disponibili”.