"A volte, lo Stato si rivela come il peggior datore di lavoro. È quanto emerge dal dispositivo del 9 marzo 2017 della sezione lavoro della Corte d’Appello di Roma, su tre lavoratori con contratto di collaborazione, ingiustamente licenziati". Così, in una nota, Cgil e Fp di Roma e del Lazio.

"Nello specifico, l'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico, organismo del ministero dei Beni e delle attività culturali, ha camuffato rapporti di lavoro di tipo subordinato in parasubordinato. In questi anni di blocco del turn over generalizzato e incondizionato, si sono prodotte dinamiche distorte che hanno generato precarietà e la peggiore discrezionalità, senza tener in alcun conto le esigenze di funzionamento di strutture importanti come, in questo caso, quella dedicata alla conservazione della memoria", prosegue la Cgil.

"Con il ricorso alla precarietà, nei fatti, si è aggirato il blocco del ricambio generazionale, disponendo discrezionalmente del destino di chi si ritrova a rincorrere un contratto, anche di collaborazione, con la speranza di una stabilizzazione. In tale caso, i giudici hanno stabilito che non solo è stata camuffata la subordinazione del rapporto di lavoro, ma anche l’alta professionalità dei precari in questione. Ora si rischia la beffa. Trattandosi di un ente pubblico, l’indennizzo riconosciuto sarà pagato dalla collettività, mentre chi ha causato tanto danno continuerà probabilmente a fare il dirigente dello Stato senza assumersene la responsabilità", aggiungono i sindacati.

"Per i lavoratori sono stati anni difficili. Avvalendosi del suo ufficio vertenze, la Cgil non li ha lasciati soli e, seppure dopo anni, questa sentenza restituisce speranza a chi subisce un sopruso. Ora occorre dare un futuro ai giovani e costruire una società fondata sui diritti e la dignità delle persone, unica via per lo sviluppo di questo Paese. La vittoria del sì ai due referendum promossi dalla Cgil, la cui data è stata finalmente indicata stamane dal Consiglio dei ministri nel prossimo 28 maggio, potrà costituire un primo, decisivo passo avanti in tale direzione", concludono le due sigle.