Ancora nulla di fatto per gli 86 precari storici dell’Asp (Agenzia di sanità pubblica), che da mesi aspettano la stabilizzazione dopo oltre 20 anni di precarietà al servizio della Regione Lazio. Nonostante un accordo firmato il 17 giugno prevedesse la chiusura della partita entro il 31 luglio, la firma del contratto non arriva. "L’accordo, che per responsabilità abbiamo firmato nonostante non rispondesse alle piene aspettative dei lavoratori, prevede però un percorso di stabilizzazione per portare all’assunzione full-time per tutti dal 1 gennaio 2019", si legge in un comunicato del segretario generale Fp Cgil Roma Lazio, Natale Di Nicola, del segretario generale Fp Cisl Roma Capitale e Rieti, Roberto Chierchia e del  segretario generale Fpl Uil Roma Lazio, Sandro Bernardini.

"Abbiamo atteso l’adozione del Piano del fabbisogno, arrivata in ritardo a inizio agosto, e le comprensibili difficoltà sopraggiunte con il terremoto. Ma adesso chiediamo alla Regione Lazio, al presidente Nicola Zingaretti e all’assessore a Lavoro e Personale Lucia Valente, di chiarire le ragioni di tale ritardo, che lascia ancora una volta nell’incertezza i lavoratori, e i tempi con cui si intende tener fede agli impegni presi - continua la nota -. Il tempo è scaduto, come la pazienza dei lavoratori, e senza risposte ricominceremo la mobilitazione, senza escludere il ricorso alle vie legali, per veder riconosciuto quell’accordo".