È stata reintegrata mercoledì scorso da una sentenza del Tribunale del Lavoro della Spezia una lavoratrice della Conad licenziata a gennaio con la motivazione di aver impiegato in modo improprio la legge 104 sull'assistenza ai congiunti con disabilità. 

La donna, i giorni 24 e 31 dicembre 2015 aveva ottenuto il permesso per assistere il fratello disabile, ma l’azienda aveva assunto un investigatore privato per controllarla. Lo stesso investigatore aveva confermato che la lavoratrice era ad accudire il fratello, ma l’azienda la aveva licenziata sostenendo che il permesso non era stato utilizzato in modo conforme. 

La lavoratrice è stata assistita dalla Cgil, e dopo mesi di battaglia legale, il giudice ha promulgato il dispositivo di reintegro. “Una grande vittoria che di fronte all’arroganza dell’azienda che sancisce un diritto sacrosanto dei lavoratori - ha commentato Luca Comiti, segretario provinciale della Filcams Cgil, ai microfoni di RadioArticolo1 -. Siamo sempre stati convinti della buona fede della lavoratrice, e abbiamo sempre creduto che stessa agendo in base a un suo diritto. Siamo andati avanti e abbiamo ottenuto una la prima vittoria di questo genere sul nostro territorio”.

“La legge 104 - ha concluso Comiti -  è un diritto fondamentale dei lavoratori che era stato messo messo in discussione dall'azienda. L'abbiamo fermata, anche perché avrebbe potuto riprovarci con qualche altro lavoratore. Ne siamo orgogliosi”.