Si è aperto oggi (5 novembre) il tavolo unitario per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Federmeccanica ha incontrato Fiom, Fim e Uilm, nella sede di Confindustria, fissando poi un nuovo incontro per venerdì 4 dicembre. Al centro della discussione il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici 2016-18, che interessa 1,6 milioni di lavoratori nel paese.

Federmeccanica ha chiesto la restituzione di 75 euro, quale differenza tra l'inflazione programmata e quella reale prevista nell'ultimo contratto. Per le imprese, questa somma corrisponde allo scostamento tra l'inflazione prevista al 5,9% nel triennio 2013-15 e l'indice dei prezzi al consumo reale che si è fermato al 2,2%. Una richiesta - comunque - che ha subito suscitato il giudizio negativo dei sindacati, che all'unanimità l'hanno giudicata irricevibile. La aziende hanno chiesto inoltre la definizione di minimi salariali di garanzia. Lo ha spiegato il presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi, riportato dalle agenzie di stampa: "Il rinnovo deve prevedere i minimi salariali di garanzia e non più aumenti di salario a pioggia - a suo avviso -. Chi è sotto i minimi si adegua in alto, chi è sopra non avrà nulla".

Il confronto unitario è dunque partito."E' importante che si sia avviato un tavolo unitario per il rinnovo del contratto". Questo il commento del segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, rilasciato all'agenzia Asca al termine della riunione. "Per noi - ha spiegato -il punto fondamentale è quello che riguarda la rappresentanza, valorizzando il confronto e il punto di vista dei lavoratori". Sul salario minimo di garanzia, aggiunge, "se questo ci permette di mantenere due livelli di contrattazione, nazionale e aziendale, va bene. Se questo significa nessun aumento a livello nazionale  demandando esclusivamente alla contrattazione aziendale, allora non va bene".

Federmeccanica, prosegue Landini, "di fatto intende ridurre ad uno i livelli del contratto nazionale. Non condividiamo l'idea, secondo noi i livelli devono restare due e autonomi, con la possibilità di aumentare anche quelli minimi. Il problema di fondo è: aumenta o non aumenta il salario minimo per i lavoratori?". Salario minimo - inoltre - che "deve essere esteso a tutti i lavoratori, dai cococo alle partite Iva".

E' "una partenza in salita" per il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli. "La Fim non considera 'innovativa' la restituzione degli aumenti salariali che abbiamo contrattato - spiega all'Ansa -. Bisogna rinnovare presto il contratto, con grandi disponibilità e incontri serrati entro l' anno". Un "avvio positivo" lo definisce Rocco Palombella, segretario generale della Uilm: "Ci sono le premesse per avviare un confronto serrato". Sulla richiesta di restituire 75 euro "chiedere è legittimo, poi arriverà la trattativa vera". Appuntamento al 4 dicembre.