È una “prima volta”, e ci si augura che sia solo l’inizio di una lunga serie. Nel contratto nazionale del legno, appunto per la prima volta sono previste norme riguardanti la lotta alle molestie sessuali e al mobbing. L’accordo (scarica il pdf), sottoscritto il 4 febbraio da Federlegno e dai sindacati di categoria Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, definisce i codici di comportamento da adottare in materia, le figure di riferimento cui rivolgersi, le procedure per il perseguimento dei responsabili di queste azioni. L’accordo, infine, sollecita le aziende a prevedere percorsi formativi di sensibilizzazione.

Un accordo storico, così lo definisce Marinella Meschieri, segretaria nazionale della Fillea Cgil. E non solo, come ovvio, per l’importanza dei temi, ma anche perché “l’accordo diviene parte integrante del contratto collettivo nazionale di lavoro, assegnando alla lotta contro le molestie e il mobbing lo stesso peso e valore delle altre norme contrattuali nazionali”. Anche per Meschieri questo è il primo passo di un percorso: “ora occorre trasformare in azioni concrete quanto abbiamo scritto, ad esempio diffondendo materiale informativo, discutendone nei luoghi di lavoro, facendo crescere una cultura improntata alla parità di genere e al rispetto della dignità delle persone”.

L’intesa riguarda i Codici di comportamento da adottare nella lotta contro molestie e mobbing
. Dopo aver definito puntualmente entrambi i fenomeni, l’accordo affida la risoluzione di queste eventuali situazioni “alla Consigliera provinciale per le Pari opportunità” e “al responsabile delle Risorse umane, o chi, nell’ambito aziendale, viene a ciò delegato”. L’accordo specifica poi le procedure da adottare da parte della vittima (in ordine di gravità: procedura informale e riservata, ricorso all’arbitrato, denuncia formale), per concludere sulle “attività di prevenzione e sensibilizzazione”, disponendo programmi di formazione per il personale (in particolare per i dirigenti) e l’organizzazione di assemblee informative a livello territoriale.

Bullismo e violenza non sono, riprende la segretaria nazionale Fillea Cgil, un fenomeno diffuso “solo in strada, nelle scuole e nel privato, ma anche nei luoghi di lavoro, specchio anch’essi di una società sempre più impregnata di intolleranza e ignoranza”. Una società, precisa l’esponente sindacale, dove “una donna è spesso ancora considerata una proprietà e chi è ‘diverso’ non merita rispetto. Non a caso, nei luoghi di lavoro sono in costante crescita i fenomeni di mobbing, di fronte ai quali spesso le vittime non hanno la forza di reagire. Le persone che vengono marginalizzate nelle imprese, e a volte schernite anche dagli stessi colleghi di lavoro, non possono essere lasciate sole”. In conclusione, Marinella Meschieri mostra apprezzamento per la “sensibilità” mostrata da Federlegno e ringrazia particolarmente “le colleghe che hanno fatto parte della Commissione paritetica nazionale per l’ottimo lavoro svolto, che ha portato a far prevalere tra le parti il tema della responsabilità sociale”.