"Si tratta del primo incontro con i sindacati, dopo la richiesta di ammissione ai concordati preventivi, avanzata ad oggi da quattro società del gruppo Mercatone Uno – spiega Morena Visani, segretaria generale della Filcams di Imola -. La situazione è molto complicata, anche perché non si conosce ancora il disegno aziendale complessivo. In virtù degli accordi precedentemente siglati per far fronte alla crisi, il gruppo sta facendo ricorso alla cassa integrazione, ma nella sede centrale di Imola è aumentato in modo esponenziale il numero dei lavoratori posti in cassa a zero ore. Adesso che lo scenario è radicalmente mutato, è comprensibile l'ansia con cui i lavoratori aspettano notizie per capire cosa accadrà".

"Oltre ai dipendenti diretti, la situazione avrà pesanti ricadute sui lavoratori dell'indotto, nella logistica e nei servizi. Il quadro è aggravato dal fatto che per la quasi totalità delle società del gruppo si stanno utilizzano ammortizzatori in deroga, che al massimo potranno essere prorogati fino a maggio prossimo, dal momento che il commercio (nelle aziende con meno di 50 dipendenti) e le attività di servizio non rientrano tra i settori a cui spettano la cassa integrazione ordinaria e straordinaria", conclude la dirigente sindacale.