Venerdì 19 dicembre è la giornata nazionale di informazione e di assemblee nei porti italiani sui temi del cambiamento del settore portuale, dello sviluppo possibile e della tutela del lavoro. Ad organizzarla, la Filt Cgil, alla luce dell’evoluzione normativa del settore portuale e logistico, avviata con la conversione in legge del cosiddetto Sblocca Italia e dell’istituzione al ministero delle Infrastrutture e trasporti del comitato scientifico dei porti e della logistica, sottolineando che “mentre il Governo ha deciso di non avvalersi dell’opinione del mondo del lavoro nel comitato, istituito presso il ministero, al sindacato spetta di sensibilizzare i lavoratori, non a difesa di questa o quella lobby, non a difesa di questa o quella soluzione amministrativa, ma a difesa del lavoro ritenuto parte secondaria del necessario processo di riforma del settore”.

Molti gli appuntamenti nei porti italiani all’insegna dello slogan 'Sblocchiamo i porti, tuteliamo il lavoro'. Tra i principali, a Venezia, assemblea, dalle ore 8 alle 10, presso la sala Chiamata della Compagnia dei lavoratori portuali, alla presenza di Maurizio Colombai della Filt nazionale e del senatore Felice Casson; a Genova, dalle 9.30, presso Palazzo San Giorgio, riunione dei delegati Filt del porto, alla presenza del segretario generale della Filtdi  Genova, Giacomo Santoro, e del segretario generale della Camera del lavoro metropolitana, Ivano Bosco; a Livorno, presso la Fondazione Lem, dalle 14.30, iniziativa sui porti della Toscana, alla presenza delle Autorità portuali di Livorno e Marina di Carrara, delle istituzioni locali e regionali e delle associazioni d'impresa; a Napoli, dalle 10 alle 12, assemblea nella sede del Cral dell’Autorità portuale. Iniziative anche a La Spezia, Savona, Ancona, Ravenna (per tutta la settimana), Gioia Tauro (nella giornata di domani) e Cagliari.

Secondo la Filt, “per i porti è necessaria una riforma delle attuali norme ma serve un insieme di regole e non un a sorta di far west, dove frammentazione e precarietà divengano base delle attività, se non della concorrenza tra operatori o, peggio, tra sistemi portuali. Se il percorso è quello che porta dalla legge al comitato, a un successivo decreto legge, senza mai un confronto con il sindacato, ci sarà la nostra aperta contrarietà”.