Sono 55 mila i posti di lavoro andati in fumo in Sicilia in un anno (raffronto Istat tra IV trimestre 2011 e stesso periodo del 2012). Il tasso di disoccupazione è salito dal 15,2% al 19,2 e quello giovanile è passato dal 42,8% al 51,3. Dati che, secondo la Cgil Sicilia, “configurano una situazione di una gravità senza precedenti, che continua a non essere affrontata. Mentre la Sicilia, infatti, supera perfino la Grecia per disoccupazione giovanile (51,3% contro 44,4, contro dati, come quello della Germania, dell’8,6), mentre il tasso di occupazione diminuisce (dal 42,40% al 40,9) e i settori produttivi proseguono nel trend discendente: “Continuiamo ad assistere al nulla – afferma Ferruccio Donato, reggente della Cgil Sicilia – sul fronte delle politiche attive del lavoro e a insufficienti stanziamenti per gli ammortizzatori sociali”.

La Cgil auspica che il quadro politico nazionale si assesti presto,
“per avere un interlocutore – dice Donato –, al quale avanzare le nostre urgenti richieste. Ma è anche al governo regionale che ci rivolgiamo, con la consapevolezza che, da un lato, vanno trovate le risorse per finanziare i necessari provvedimenti di sostegno al reddito per chi ha perso il lavoro; dall’altro, occorre avviare un piano per il rilancio dell’occupazione, che non può che passare per un nuovo modello di sviluppo che abbia i suoi cardini nella sostenibilità ambientale, trasparenza, legalità, ricostituzione dell’apparato produttivo e valorizzazione delle vocazioni territoriali”. La Cgil fa poi un appello a Crocetta affinchè “passi ai fatti, per quanto riguarda gli interventi per lo sviluppo”.