“Sul prezzo del latte è ormai in atto una guerra fratricida che vede contrapposti gli allevatori e le aziende della trasformazione. Il mancato accordo sul prezzo delle materie prime rischia, però, di colpire gli anelli più deboli della catena, che sono rappresentati dai lavoratori dipendenti e da quei consumatori ai quali viene offerto un prodotto sempre più scadente e dalla dubbia provenienza". E' quanto afferma una nota firmata dal segretario nazionale della Flai-Cgil Antonio Mattioli.

"Da mesi - afferma Mattioli - stiamo denunciando che in assenza di un patto di filiera sul lattiero-caseario l’intero settore rischia in breve tempo il collasso, con il conseguente pericolo di un trauma occupazionale che coinvolgerebbe circa 50.000 lavoratori. In qualità di rappresentanti dei lavoratori dipendenti non siamo in nessuna misura disposti ad accettare alcun contraccolpo innescato dalla volontà espressa da tutti i soggetti che compongono la filiera e dal governo centrale di non trovare un comune accordo che possa rilanciare le produzioni del settore, salvaguardare i posti di lavoro ed offrire ai consumatori un prodotto sicuro e di qualità. Non rimarremo, pertanto, inermi qualora questa situazione dovesse restare inalterata”.